C'è un futuro anche per Chrysler, come per tutti gli altri 13 marchi di Stellantis, perché quello americano è un "pilastro" della nuova industria automobilistica transatlantica: parola di Carlos Tavares, ceo del gruppo nato dalla fusione di Fca e Psa, che ha effettuato il suo primo viaggio in Nord America dalla creazione della società.
Tavares – accompagnato dal presidente di Stellantis John Elkann - ha visitato gli impianti del rinnovato Detroit Assembly Complex a est della città, dove si producono la Jeep Grand Cherokee e il Dodge Durango e ha partecipato a una conferenza virtuale con i rappresentanti degli operai e dei sindacati, oltre a realizzare una breve conferenza stampa.
“La nostra mentalità – ha detto Tavares – è di preoccuparci del futuro anche per una forma di rispetto verso tutti coloro che in passato sono stati in grado di portare questo marchio al risultato attuale. Se siamo qui per parlarne oggi, è perché prima di noi molte persone di talento ci hanno condotti a questo punto. Questa è la nostra responsabilità”.
Visione del futuro
Il manager ha confermato che, una volta concluse tutte le trattative per la nascita di Stellantis, è arrivato il momento di riflettere e trovare “il giusto posizionamento” di ogni marchio avendo una “visione della sua destinazione”. Per ognuno verrà creata una roadmap verso la elettrificazione, per la quale esisterà un piano strategico complessivo che potrà essere condiviso nei prossimi mesi. Tavares ripete che ogni veicolo lanciato avrà una versione elettrificata entro il 2025.
Per quanto riguarda gli Usa, Jeep è il marchio specializzato nei suv da “avventura”, Dodge punta tutto sulle prestazioni e Ram produce camion e furgoni commerciali. Chrysler dovrà trovare una sua strada: per questo Tavares ha parlato anche della nomina – ancora da definire – di un nuovo ceo. “Ognuno dei nostri marchi ne ha uno, come era dentro Psa. Per Chrysler dobbiamo individuarlo: serve una persona di talento e visionaria per tornare agli splendori del passato”. Nel frattempo il ruolo è ricoperto a interim da Tim Kuniskis che guida anche Dodge.
"Non dimentichiamo – ha continuato Tavares - che Chrysler è stata in passato l'espressione della tecnologia automobilistica americana, la migliore disponibile in quel momento. Può essere questa la via per una nuova rinascita, attraverso la applicazione di idee innovative, veicoli autonomi, a zero emissioni e connessi. Ancora non abbiamo preso decisioni definitive in proposito”.
Opportunità politica
Mike Manley - ex ceo di Fca e oggi a capo della regione delle Americhe per Stellantis - segue in prima persona con l'amministrazione Biden la regolamentazione per norme più severe sulle emissioni e avvicinarle ai requisiti europei.
"Questo scenario - ha detto Tavares - apre le porte a una sinergia molto interessante: possiamo accelerare tutto quanto è legato all'elettrificazione anche perché abbiamo con noi l’esperienza di altri mercati che sono già molto avanti su questo argomento".
Il top manager ha confermato che Stellantis è impegnata a partecipare alla lotta al riscaldamento globale ma ha anche ricordato come l'elettrificazione aggiunga ulteriori costi a quelli di ingegneria e produzione. “I trasporti devono rimanere accessibili, ma senza influire sui margini di profitto dell'azienda, altrimenti i posti di lavoro saranno a rischio”.
La visita di Tavares ha certamente soddisfatto i sindacati americani. "È nostro reciproco interesse - ha detto Rory Gamble presidente di Uaw, la sigla che rappresenta i lavoratori del settore a Detroit - avere con l’azienda un dialogo generale, fattuale e aperto sul futuro in modo da poter affrontare in modo molto accurato e tempestivo le sfide che ci attendono".