Ultimo aggiornamento  28 marzo 2023 00:30

Apple, test guida autonoma a rilento.

Paolo Borgognone ·

Nelle ultime settimane si fa un gran parlare dell'arrivo di una possibile Apple Car – tra annunci di accordi con costruttori di rango mondiale e successive smentite – ma intanto continuano i test  sulle strade della California di vetture a guida autonoma dotate del software messo a punto da Cupertino.

Secondo il California Department of Motor Vehicles – l’agenzia statale che supervisiona i test delle driverless – Apple ha percorso, nel corso delle prove nel 2020, 30.263 chilometri, in netta crescita rispetto al 2019 quando ne aveva coperti appena 12.140. La cifra in salita non deve però trarre in inganno: nel 2018, quando il Project Titan per lo sviluppo della auto autonoma di Cupertino era ancora in piena attività, i chilometri percorsi erano stati quasi 129 mila.

Chi va di più

L'esperienza su strada dei test dei tecnici della Mela non si avvicina neanche a quello delle aziende specializzate del settore, che sono evidentemente più avanti. Secondo il California Department of Motor Vehicles, chi ha fatto più strada nell’anno è Cruise, la società di General Motors che sta studiando la tecnologia autonoma e che ha percorso oltre un milione di chilometri (per la precisione 1.239.195).

In questo modo l’azienda di Detroit ha scavalcato anche Waymo, tradizionalmente al top di questo genere di classifiche. Le auto della società spin off di Alphabet hanno infatti percorso poco più di un milione di chilometri (1.012.018 esattamente), quasi la metà di quanti erano stati coperti nel 2019. Questo soprattutto a causa delle restrizioni dovute alla pandemia di coronavirus che hanno imposto un lungo stop anche alla circolazione delle vetture senza conducente.

I concorrenti restano comunque lontanissimi: società come Pony AI, Zoox e Nuro hanno numeri molto più bassi in termini di percorrenze.

Diminuiscono i “disengagement”

Interessante il dato che riguarda i “disengagement”, ovvero gli interventi da parte dell’operatore umano a bordo del veicolo autonomo per prenderne il controllo. Per quanto riguarda la Apple car, nel 2020 ne sono stati riportati 130, uno ogni 233 chilometri. Nel 2019 tra un intervento e l’altro erano stati 189 e gli eventi in tutto 64.

Anche in questo caso i dati sono molto lontani da quelli dei concorrenti. I “disengagement” per Cruise sono stati 27, uno ogni 45.899 chilometri, mentre Waymo ne ha contati complessivamente soltanto 21 – il risultato migliore – ovvero uno ogni 48.280 chilometri percorsi.

Polemica sui dati

La pubblicazione dei dati da parte dell’agenzia californiana ha scatenato una polemica proprio sugli interventi da parte degli operatori.  Le compagnie – in particolare Cruise e Waymo – infatti, mettono in discussione che il numero dei “disengagement” sia di per sé un indicatore significativo della capacità funzionale dei sistemi di guida autonoma. “L’idea che il semplice conto degli interventi umani dia una proiezione dello sviluppo di un progetto e della sua possibilità di essere destinato al commercio è un mito”, ha scritto Kyle Vogt, fondatore, presidente di Cruise.

Secondo i tecnici, infatti, manca uno standard comune che definisca il momento in cui un “disengagement” debba avvenire e quindi ogni azienda si comporta come vuole, con maggiore o minore prudenza.

Inoltre molto dipende da dove le vetture sono testate. Quelli di Cruise, per esempio, hanno attribuito la quasi totalità degli interventi effettuati dai loro tecnici alla “guida pericolosa” di altri utenti della strada, mentre Waymo parla di “differenza a seconda del mezzo impiegato, dell’ambiente in cui viene effettuato il test e anche del software utilizzato”. Per tutti questi motivi, dicono, “non crediamo che il semplice calcolo complessivo dei “disengagement” sia significativo delle abilità del sistema Waymo Driver”.

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