Ultimo aggiornamento  08 giugno 2023 16:48

Decaro (Anci): "Più risorse per la nuova mobilità".

Marina Fanara ·

"Credo sia arrivato il momento di rivedere completamente la mobilità urbana: immagino un sistema integrato tra varie modalità che preveda l'utilizzo del trasporto rapido di massa per le distanze medio-brevi e mezzi di spostamento alternativi e innovativi per i tragitti brevi, come bici e monopattini". Antonio Decaro, presidente Anci (l'associazione dei Comuni italiani) e sindaco di Bari, ha le idee chiare su come imprimere una svolta "verde" alle città, svolta che inevitabilmente passa attraverso una nuova mobilità.

Auto sì, ma pulita e condivisa

"Non intendiamo con questo emarginare l'auto ma solo ridimensionarne il ruolo: dobbiamo combattere smog e congestione, quindi chi deve o vuole utilizzare il mezzo privato dovrebbe farlo se solo necessario, con mezzi elettrici o ibridi e non per fare pochi metri o percorsi ripetitivi, come i tragitti casa-lavoro". 

Decaro fa intendere che bisognerebbe incentivare esclusivamente l'acquisto di vetture a zero emissioni o al massimo ibride, limitando le agevolazioni ai tradizionali diesel e benzina, anche se di ultima generazione (nello specifico, gli ecobonus concessi dal governo per le Euro 6).

E non solo. "Per l'auto a batteria servono le dovute infrastrutture, bisogna aumentare il numero di colonnine: chi sceglie di acquistare un veicolo elettrico deve avere la certezza di poterlo ricaricare come se andasse dal benzinaio. In più, le vetture costano ancora troppo: i costruttori devono decidere se vogliono investire su questa tipologia di prodotto in modo da abbassarne il prezzo".

Sostegno al car sharing

C'è poi  l'opzione car sharing: "Se questo servizio non è sostenuto da risorse pubbliche, è destinato a rimanere una sorta di manovra pubblicitaria, appannaggio di grandi case costruttrici, per sponsorizzare alcuni modelli". Il riferimento è a Daimler-Bmw che gestiscono Share Now e a Fiat, partner di Eni per Enjoy. "Sono loro i protagonisti dell'auto condivisa italiana, che tra l'altro funziona solo in alcune grandi città del nord e centro del Paese, mentre da Roma in giù", sottolinea Decaro, "ad eccezione di Catania, il car sharing è praticamente assente".

Recovery fund, mobilità prioritaria

Per Decaro "la mobilità urbana necessita di una scelta strategica che preveda investimenti per il trasporto pubblico rapido di massa, nello specifico il cosiddetto Brt. Autobus a transito rapido che viaggiano su corsie preferenziali e, quindi, in grado di garantire spostamenti veloci di un gran numero di persone senza la necessità di costose infrastrutture come quelle necessarie a far viaggiare tram e metropolitane". E poi bici e monopattini, zone 30, marciapiedi allargati per permettere la convivenza tra auto, pedoni, ciclisti garantendo la massima sicurezza a tutti gli utenti.

"Noi sindaci non ci tiriamo indietro: la mobilità, sostenibile e pubblica, è al secondo posto nella lista delle azioni di sistema per il rilancio del Paese contenute nel manifesto 'Città Italia' che l'Anci ha presentato a governo e Parlamento nell'ambito del Recovery plan", aggiunge Decaro. "Non sappiamo come arriveranno questa risorse, ma se non si vuole sprecare una opportunità è necessario che il governo acceleri in maniera radicale le procedure e l'iter burocratico per l'erogazione dei finanziamenti: a volte, tra decreti, bandi di gare e vari adempimenti trascorrono mesi, anche due anni".

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