Ultimo aggiornamento  04 giugno 2023 21:58

In Cina Faw punta Brilliance, partner di Bmw.

Angelo Berchicci ·

Il colosso cinese Faw si appresta ad acquisire la connazionale Brilliance. A riferirlo a Reuters sono fonti anonime informate dei fatti, secondo cui l’operazione potrebbe valere 7,2 miliardi di dollari.

L'operazione 

Il gruppo Faw, controllato dallo stato e nel 2020 al secondo posto per numero di auto vendute in Cina, andrebbe ad aumentare ulteriormente le sue dimensioni, acquisendo un brand consolidato come Brilliance di cui Bmw è il pricipale socio d'affari. Mentre Faw ha joint venture con Volkswagen, Toyota, Gm e Silk Ev, quest'ultimo marchio con cui progetta di costruire supercar elettrificate in Emilia Romagna.

Secondo quanto scrive Reuters, Faw andrebbe a sostituirsi al principale azionista di Brilliance, il gruppo Huachen Automotive, prossimo alla bancarotta per eccessivo indebitamento. Faw acquisirebbe le quote detenute dalla Huachen, corrispondenti al 30,43% del capitale azionario di Brilliance, a cui si andrebbero ad aggiungere quelle della holding statale Liaoning Provincial Transportation Investment Group, per un ulteriore 11,89%. Ma l’operazione potrebbe essere anche più importante, in quanto Faw supererà la soglia oltre la quale le leggi cinesi impongono all’acquirente di fare un’offerta obbligatoria per le restanti quote azionarie.

La proliferazione dei costruttori

Se dovesse realizzarsi, l’operazione sarebbe coerente con la volontà dello stato cinese, che mira a ridurre il numero di attori nell’industria automobilistica, consolidando i principali costruttori. La proliferazione di Case automobilistiche (si stima che nel paese i brand siano oltre 500) è un fenomeno contro cui Pechino si batte sin dagli anni ’80, tornato di attualità dopo la crisi da coronavirus.

Le autorità cinesi ritengono che la concentrazione degli investimenti e la riorganizzazione del settore potrebbero dare ulteriore slancio alla ripresa dell’industria automobilistica. Da un lato Pechino sta intervenendo per espandere il peso delle cosiddette big five (Saic, Faw, Dongfeng, Baic e Gac), dall’altro vorrebbe lasciare al mercato il compito di selezionare le imprese in grado di sopravvivere. Motivo per cui ha tentato a più riprese di eliminare i sussidi nel settore dei Nev (i veicoli a batteria), dove la dispersione dei costruttori raggiunge i massimi livelli. 

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· di Redazione

È la previsione della China Association of Automobile Manufacturers: +4%. Il 2020 ha chiuso per il terzo anno consecutivo in negativo (-1,9%). Molto bene le elettrificate