Il 2021 parte in salita per l’auto e non interrompe il trend negativo del 2020. Nel primo mese dell’anno sono 134.772 le vetture immatricolate rispetto alle 156.890 dello scorso gennaio per un calo del 14,1%.
A penalizzare le vendite ancora le forti limitazioni dovute all’emergenza per il coronavirus, oltre a 2 giorni lavorativi in meno. Cui vanno aggiunte altre cause tra le quali i ritardi nell’apertura del portale per beneficiare degli incentivi.
Tiene solo il canale privati
Entrando nel dettaglio del mercato tiene il canale privati che, con 91.561 vetture (-0,7%), cresce di oltre 9 punti e sfiora il 68% di quota. Le auto-immatricolazioni perdono un quinto dei volumi e scendono all’11,6%, mentre il noleggio a lungo termine rimane stabile al 14,8% di quota (con circa 20mila unità), al contrario di quello a breve termine che registra un vero tracollo con poco più di mille unità equivalenti a una flessione del 92,5%.
Prosegue il boom delle elettrificate
Riguardo alle alimentazioni perdono circa un terzo delle targhe le auto a benzina, diesel e metano, che scendono rispettivamente del 33,3%, 31,1% e 33,4%, quelle Gpl calano del 15%. Prosegue al contrario il boom delle vetture elettrificate, in particolare le ibride e plug-in, che vedono un incremento a tripla cifra (+179,6) raggiungendo le prime il 24,3% di quota e le seconde il 2,8%. Bene anche le elettriche a zero emissioni, su del 28,2%.
Crossover in alto
Perdono infine tutti i segmenti, quello D delle medie superiori meno rispetto agli altri. Come anche tutte le carrozzerie, ad eccezione di cabrio e spider che guadagnano il 14,5%, e i crossover che arrivano a sfiorare il 37% di quota.
Chi perde e chi invece comincia bene
Tra i costruttori i più penalizzati nel mese sono Jaguar (-70,8%), Land Rover (-58,4%), DS (-54,3%), Mitsubishi (-52,3%) e, dopo mesi di crescita, anche Tesla (-42,9%). Iniziano invece meglio di tutti il 2021 la cinese Great Wall (+150%), Smart (+48,7%), Lexus (+23%), Suzuki (+21,2%) e Toyota (+18,3%). Male i tre marchi italiani Fiat (-21,9%), Lancia (-35,3) e Alfa Romeo (-48%), male Volkswagen (-25,7%).