Il Consiglio dei ministri ha approvato il “Recovery Plan”, ovvero il piano di investimenti che l’Italia deve presentare a Bruxelles per ottenere lo sblocco di 196,5 miliardi di euro, stanziati dal Recovery Fund (il fondo dell’Ue per la ripresa post-pandemica). Il prospetto messo a punto dall’esecutivo, dell’importo complessivo di 222 miliardi (oltre al Recovery Fund sfrutta anche altri fondi europei) sarà ora sottoposto al Parlamento, e prevede un’ingente quota di risorse da destinare a rivoluzione green, mobilità e infrastrutture.
La transizione ecologica
Il documento approvato in Consiglio dei ministri, formalmente denominato Piano nazionale di ripresa e resilienza, indica le linee guida dettagliate per andare a operare in tre direzioni strategiche: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale. All’interno di queste macroaree sono stati individuati sei obiettivi, tra cui al primo posto per numero di risorse destinate c’è la transizione ecologica.
Sono 68,9 i miliardi di euro da dividere tra riqualificazione edilizia, mobilità (a cui singolarmente spettano 18,22 miliardi), economia circolare e tutela del territorio. I fondi per la mobilità saranno destinati per la maggior parte a progetti di investimento, e in misura minore a sussidi e agevolazioni, mentre per i settori interessati si va dall'idrogeno verde (ovvero prodotto con tecniche sostenibili) alle energie rinnovabili, con un focus su mobilità ultimo miglio e ciclovie (si punta a realizzare 1.000 chilometri di piste ciclabili in città e 1.626 chilometri nei luoghi turistici).
Lo sviluppo infrastrutturale
Un altro dei sei punti fondamentali del Recovery Plan è lo sviluppo infrastrutturale del paese. Alla rete ferroviaria e stradale sono destinati la maggior parte dei 31,98 miliardi di euro stanziati in questo ambito (con 3,68 miliardi dedicati alla logistica portuale).
Qui gli investimenti mireranno a incrementare la presenza dell’alta velocità nel meridione, ma anche alla messa in sicurezza e al monitoraggio digitale di viadotti ferroviari e stradali. Sempre in questa categoria di spesa rientra la creazione di assi viari moderni e sostenibili, con l’implementazione della rete di ricarica per veicoli elettrici.