Già la tesi di laurea in ingegneria, dedicata ad una elaborazione sportiva della Fiat Topolino, preannuncia quello che sarà l’impegno di una vita per il livornese Giotto Bizzarrini.
Genio perennemente inquieto, segnerà nella sua carriera alcune tappe memorabili, passando dall’Alfa Romeo alla Ferrari, dove metterà la firma sulla mitica 250 GTO, dalla ATS all’Autostar e al motore della prima Lamborghini, fino alla Iso Rivolta con la Grifo A3. Ed è dopo aver lasciato l’azienda di Bresso che Bizzarrini realizza con il proprio marchio, nel 1965, una delle più belle granturismo degli anni Sessanta.
Quasi da pista
Battezzata semplicemente 5300 GT Strada, evoluzione del progetto Iso, è una coupé dalla personalità fortissima, disegnata da Giugiaro allora alla Bertone, che vuole essere proposta di confine con il mondo delle competizioni, guardando anche ad un possibile futuro agonistico. Espressione pura della passione dell’ingegnere toscano - tra l’altro valido pilota collaudatore - per la pista e le prestazioni estreme.
Lunga 4,46 metri e scocca in alluminio, bassissima, appena 1,11 metri, con parabrezza e lunotto molto ampi, fari carenati e splendidi cerchi in lega dal disegno a raggi, la Bizzarrini esprime già da ferma il suo grande potenziale dinamico. All’interno, l’abitacolo a due posti è curato artigianalmente, con uso di materiali pregiati come pelle e moquette, mentre l’assetto di guida è fisso e viene regolato direttamente in fabbrica sulle misure del cliente. Per i bagagli lo spazio è ridotto anche per la presenza della ingombrante ruota di scorta.
La meccanica ripropone contenuti della Grifo A3, con schema classico: motore anteriore, trazione posteriore (la rivoluzione Miura arriverà un anno dopo) e l’impiego del V8 della Chevrolet Corvette, 5,3 litri da 365 cavalli abbinato ad un cambio a sole quattro marce. A richiesta, è prevista la sostituzione del carburatore quadricorpo americano Holley con quattro doppio corpo Weber per un consistente aumento della già notevole potenza. Fra le altre prerogative, le sospensioni anteriori a quadrilateri e posteriori con ponte De Dion, sterzo di grande precisione e freni a disco servoassistiti (optional un secondo servofreno), i posteriori in blocco con il differenziale di tipo autobloccante.
Quanto corre
Un complesso di caratteristiche di chiara impronta sportiva per un’auto in grado di raggiungere velocità (secondo il rapporto al ponte scelto) tra i 250 e i 280 chilometri orari, accelerando da 0 a 100 in appena 6,5 secondi.
Valori che mettono la GT Strada in diretta concorrenza con modelli del calibro della Ferrari 275 GTB, della Lamborghini 350 o della stessa Miura, vicine anche per quanto riguarda i prezzi molto elevati, intorno ai sei, sette milioni di lire.
Pubblico scelto
Vettura riservata ad una ristrettissima élite, la coupé termina la carriera nel 1969, prodotta in 133 esemplari, oltre a derivate come la GT spider 530 e la P538 S che non avrà fortuna nelle competizioni.
Dopo il tentativo di estendere la gamma offrendo qualcosa di più economico, la GT Europa con motore Opel 1900, la società costituita da Bizzarrini cessa l’attività. Ma l’ingegnere proseguirà il suo impegno di progettista ancora ricco d’iniziative fino ad oggi.