Dopo oltre 15 anni di onorata carriera l’idea di dare un’erede alla mitica Countach era ormai matura in Lamborghini, tanto che i primi figurini della Diablo iniziarono già a comparire sulle scrivanie del centro stile del costruttore di Sant’Agata Bolognese alla fine del 1985. Il nuovo modello però vide diversi ritardi progettuali e non conobbe la produzione prima del 1990, anno del debutto sul mercato della prima Diablo con il 5.7 V12 da 492 cavalli al prezzo stratosferico di oltre 300 milioni di lire.
La definizione dello stile venne affidata a Marcello Gandini, papà anche della Countach per Bertone, che disegnò una vera supercar, il cui design ha fatto scuola fotografando in pieno mode e tendenze degli anni '90. La presenza del lungo motore posizionato posteriormente ha fatto sì che l’abitacolo fosse particolarmente avanzato, con un muso corto e le portiere incernierate nel passaruota ottenendo l’apertura a forbice e il conseguente effetto scenografico che tutti conosciamo.
Una miriade di versioni
Dopo la spider del 1992, nel 1993 arriva il primo aggiornamento tecnico. L’introduzione sul mercato della versione VT (Viscous Traction) consegna alla vettura il primato di unica supercar italiana a quattro ruote motrici. La trazione non era però totalmente integrale: in caso di terreno scivoloso i sensori trasferivano il 25% di potenza all’anteriore. La Diablo VT, disponibile anche a cielo aperto, vantava inoltre cruscotto ridisegnato, più piccolo del precedente per una migliore visibilità, e specchietti dello stesso colore della carrozzeria.
Nello stesso anno Lamborghini festeggia il suo 30esimo anniversario con la Diablo SE 30: concepita per la pista, questa versione era alleggerita di 125 chilogrammi grazie all’utilizzo del carbonio al posto di alcune parti in alluminio, alla rimozione di radio e aria condizionata e alla sostituzione dei vetri laterali con materiale sintetico.
Col passare del tempo la Diablo è diventata sempre più aggressiva. Il 1995 è l'anno della Super Veloce in cui il motore viene portato a 520 cavalli di potenza, i cerchi in lega diventano da 18 pollici e spuntano un enorme alettone posteriore regolabile e i fari scomparsa.
La Diablo del nuovo millennio
Quattro anni dopo è il turno delle seconde generazioni di VT, VT Roadster e Super Veloce, ma il 1999 è anche l’anno di debutto della Diablo GT, un progetto direttamente derivato dal prototipo GT1 e pensato espressamente per la pista. La cilindrata del V12 cresce a 5.9 litri e la potenza schizza a 575 cavalli per una coppia di 630 newtonmetri, il peso scende a 1.460 chilogrammi, 110 in meno rispetto alla SV. Il risultato? 0-100 in appena 3,7 secondi e velocità massima di 338 chilometri orari.
Le Diablo del nuovo millennio - VT 6.0, Millennium Roadster e la Special Edition del 2001 - sono state sviluppate sotto la proprietà dell’Audi. Questo ha portato a pesanti interventi sul design, che hanno reso la Diablo più spigolosa, a una nuova taratura del sistema di trazione integrale, all’utilizzo della fibra di carbonio per la quasi totalità della carrozzeria e all’aumento della cilindrata fino a quota 6.0.
Dal suo debutto la Lamborghini Diablo è stata venduta in 2.903 esemplari e oggi è spesso presente nelle più famose aste del mondo, compiendo così il naturale percorso che trasforma i capolavori a quattro ruote in opere d’arte dall’altro interesse collezionistico.