La rivincita delle microcar, piccoli veicoli urbani a due posti, potrebbe giocarsi con l’arrivo della mobilità elettrica. Toyota ha svelato la versione di serie della C+pod, già vista sotto forma di concept car al Salone di Tokyo 2017 e come prototipo nel 2019. Lunga 2,49 metri, larga 1,29 e alta 1,55, la microcar giapponese gira praticamente su se stessa grazie a un raggio di sterzata di 2,9 metri.
Motore elettrico posteriore da 9,2 chilowatt e batteria da 9 chilowattora agli ioni di litio nel pianale: la C+pod ha un’autonomia di 150 chilometri, pesa circa 690 chilogrammi e, secondo quanto dichiarato da Toyota, il sistema di sospensioni indipendenti permette di ottenere confort e stabilità. Gli pneumatici sono da 13 pollici e la velocità massima è autolimitata a 60 chilometri orari.
In Europa ha due concorrenti
Le prime consegne del veicolo, previste per il 2021, saranno dedicate alle aziende, alle istituzioni giapponesi e ai governi locali, mentre il lancio ai clienti privati è previsto per il 2022. La C+pod è una microcar, ma ha molte delle caratteristiche tech di una vettura tradizionale: la giapponese vanta alcuni sistemi di assistenza alla guida - dalla frenata di emergenza al controllo dell’angolo cieco - e dotazioni di livello come la fanaleria a Led.
L’interno è semplice e razionale. Assente qualsiasi forma di sistema infotainment, mentre ci sono aria condizionata e sedili riscaldabili. Al momento il veicolo viene venduto solo in Giappone a un prezzo pari a 17mila euro, ma non è esclusa la commercializzazione nel resto del mondo, Europa compresa. Sul mercato del Vecchio continente la piccola giapponese avrebbe già più di una rivale: l’ultima si chiama Citroën Ami, ed è una microcar con batterie al litio da 5,5 chilowattora per circa 75 chilometri di autonomia.
La piccola francese è omologata in Italia come quadriciclo, ciò significa che può essere guidata fino a 45 chilometri orari di velocità anche da chi abbia compiuto 16 anni, proprio come la Renault Twizy, la quale, tuttavia, a differenza di Ami e Toyota C+pod non ha una carrozzeria completamente chiusa e i passeggeri rimangono esposti agli agenti atmosferici (a richiesta è possibile montare due piccole portiere). Saranno questi i veicoli urbani del futuro?