I consumatori sono sempre più propensi ad acquistare auto elettriche. È quello che emerge dallo studio effettuato a livello globale dall'azienda americana Bain & Company: "Dal 2040, una vettura su due sarà a zero emissioni".
Un obiettivo che dovrebbe essere raggiunto grazie agli incentivi statali e, soprattutto, al calo dei costi delle batterie del 20% nel giro di 5 anni: da 124 a 100 dollari per chilowattora. Buone notizie anche per la tecnologia driverless: "Entro il 2028, i veicoli a guida autonoma guadagneranno terreno".
Auto elettrica in rampa di lancio
Il mercato dei veicoli elettrici inizierà a crescere rapidamente intorno al 2024, soprattutto in Italia dove questo segmento fatica a conquistare ancora l’attenzione dei consumatori: "Il paragone con gli altri Paesi europei mostra come a fronte delle 103mila immatricolazioni della Germania (elettriche pure e ibride plug-in) e delle quasi 90mila della Norvegia, nel 2019 l’Italia si è fermata a poco più di 16mila", spiega Gianluca Di Loreto, partner di Bain & Company.
"Gli incentivi stanno contribuendo a incrementarne la penetrazione, aumentata durante la pandemia ma al confronto di un mercato totale molto più piccolo. A novembre non avevano ancora raggiunto il 3% del totale”.
Più tempo per la guida autonoma
Per quanto riguarda i veicoli a guida autonoma, secondo Bain & Company, il 2028 sarà l'anno del lancio definitivo: in autostrada per i veicoli privati e le flotte robo-taxi per le aree urbane. Tuttavia, i veicoli senza conducente dovranno mostrare di essere in grado, in determinate condizioni, di procedere senza l'aiuto umano.
“Anche qui l’Italia mostra caratteristiche strutturali alquanto diverse rispetto agli altri Paesi europei. Il parco circolante auto italiano è composto in prevalenza da vetture piccole e compatte. I segmenti di auto medie e grandi, nei quali la presenza dei sistemi di guida assistita è più diffusa, pesano meno del 10%; in Germania e nel Regno Unito sono invece tra il 20% e il 30%. Sarà quindi necessario indurre un ricambio veloce del nostro parco circolante, sia per accelerare la transizione verso trazioni alternative, sia per sostituire vetture obsolete con mezzi più nuovi dotati dei sistemi di sicurezza più avanzati”, conclude Di Loreto.