Un bilancio migliore del previsto quest'anno per le aziende impegnate nella manutenzione e messa in sicurezza delle nostre strade. Stando alle stime di Siteb (Strade italiane e bitumi, l'associazione del settore), nonostante il rallentamento dei lavori dovuto alla pandemia, il 2020 chiuderà in sostanziale pareggio rispetto al 2019.
Stime in pareggio per il 2020
Il settore è riuscito a reggere il forte impatto dell'emergenza sanitaria e questo soprattutto grazie ai lavori di manutenzione sia di Anas (che rappresenta la rete viaria pubblica del nostro Paese) che delle società di gestione autostradali, oltre al fatto che, sottolinea una nota di Siteb "l'allentamento del patto di stabilità ha prodotto buoni effetti anche sui Comuni, almeno su quelli più virtuosi che avevano fondi a disposizione e che ora li stanno impiegando".
Se le stime per il 2020 sono incoraggianti come testimoniano i 30 milioni di tonnellate di asfalto prodotto quest'anno, per l'associazione però il trend "non può essere ancora ritenuto sufficiente a rimettere in completa sicurezza la nostra rete, su cui pesa oltre un decennio di mancati investimenti".
Sicurezza della rete: bisogna fare di più
C'è ancora molto da fare e per questo la rappresentanza del settore lancia un appello al governo e punta ai fondi in arrivo con il piano Next generation Eu (750 miliardi di euro stanziati da Bruxelles per la presa degli Stati membri colpiti dalla pandemia): "un'occasione unica per l'Italia", sostiene l'associazione, "un'opportunità per avviare un piano straordinario di manutenzione green del patrimonio stradale nazionale".
“Auspichiamo che il Governo", sottolinea Michele Turrini, presidente Siteb, “nello stimare come impiegare le risorse collegate al Next generation Eu che arriveranno nei prossimi mesi nel nostro Paese, valuti seriamente l'opportunità di investire in un grande piano di manutenzione del nostro patrimonio stradale, anche attraverso l'impiego di nuovi materiali e tecniche ambientalmente sostenibili che garantiscono un basso impatto ambientale e una nuova economia".
Un grande piano green per le strade
"Serve un grande piano”, aggiunge Turrini, "che rimetta in sicurezza le strade, i viadotti, i ponti e le gallerie. Riguardo le grandi opere è importante avviare e completare quei collegamenti di cui si discute da anni per riportare la viabilità del Paese ad un livello adeguato e conforme alle esigenze europee".
L'associazione ricorda che negli ultimi dieci anni il mancato investimento di circa 10 miliardi di euro in attività di manutenzione ha compromesso il nostro patrimonio stradale, "provocandone il graduale deterioramento tanto che in alcuni casi in degrado è entrato negli strati profondi delle pavimentazioni e ora sono necessari interventi di rifacimento strutturale molto costosi".
Per riparare a questi errori, secondo Siteb occorrerebbero 22 miliardi di euro di investimenti che il Next generation EU e gli altri strumenti finanziari resi europei potrebbero contribuire a coprire.