Non si incontra certamente tutti i giorni un top manager in Autogrill, meno che mai se si tratta dell’amministratore delegato di uno dei gruppi automobilistici più grandi al mondo. Invece Carlos Tavares - ceo del gruppo Psa e che dal 2021 dopo la fusione con Fiat Chrysler ricoprirà lo stesso ruolo nel nuovo gruppo Stellantis - ha riscoperto il piacere di viaggiare solo in automobile.
“Durante la settimana vivo in Francia, ma cerco di tornare il più possibile dalla mia famiglia in Portogallo”, racconta Tavares in un momento informale durante un'intervista ad Automotive News Europe. “Con la pandemia tuttavia la mancanza di voli aerei ha fatto sì che tornassi a casa come facevo trent’anni fa, quando partivo da Parigi per tornare a Lisbona in automobile”. 1.736 chilometri per quasi 17 ore di guida, passando per Bordeaux, San Sebastian, Salamanca e moltissime altre località.
"Niente voli, scelgo l'auto"
Se un tempo la decisione di Tavares era principalmente legata a ragioni economiche, “non esistevano le compagnie low cost e i voli erano decisamente troppo costosi per le mie finanze”, in questi mesi ha dovuto fare i conti con cancellazioni improvvise (è noto che viaggi spesso in economy class su aerei di linea) e vari disguidi e ha deciso quindi di affidarsi all’automobile.
Un’occasione ghiotta per un ceo pilota e appassionato di corse, ma con poco tempo libero, che gli ha permesso di testare a fondo diversi modelli del gruppo Psa e, probabilmente, di capirne meglio pregi e difetti. Inevitabile, poi, il paragone con le auto di 30 anni fa: “Il progresso generale è davvero impressionante in termini di sicurezza, comfort e tecnologia, ma se dovessi individuare tre elementi che su tutti fanno la differenza nei lunghi viaggi sceglierei freni, climatizzatore e Adaptive cruise control”, continua il ceo portoghese.
Si viaggia meglio e più sicuri
Tavares ricorda quando d’estate attraversava la Spagna "con 40 gradi all'ombra" a bordo di una vettura senza aria condizionata, che non andava d’accordo neanche con le frenate prolungate sui tratti montuosi dei Pirenei, quando da giovane ingegnere partiva da Tolosa verso Lisbona: “Alla fine i miei freni erano completamente cotti, oggi per fortuna tutto questo non succede più. Imposto il cruise control e viaggio sereno verso casa godendomi il paesaggio. Le nostre auto fanno molte cose in maniera autonoma”.
Lunghi viaggi che hanno suscitato nel ceo un sentimento di nostalgia: “Sono tornato a rivivere parte della mia giovinezza e tutto questo mi ha fatto sentire più giovane e mi ha dato nuove idee e stimoli. Credo che la pandemia ci abbia segnati nel profondo e abbia dato a tutti noi una grande lezione di umiltà e più tempo per riscoprire molte cose perdute”.