I leader dei Paesi dell’Unione europea hanno raggiunto nella notte – dopo 8 ore di discussione – un accordo che sancisce l’impegno a ridurre le emissioni di gas serra nel Vecchio Continente del 55% rispetto al 1990 per il 2030.
La precedente intesa si fermava al 40%, mentre il Parlamento di Strasburgo – che dovrà dare il via libero definitivo al patto – si era spinto a chiedere una riduzione fino al 60%.
L’accordo raggiunto oggi - che riguarda in gran parte il settore dei trasporti al quale verrà chiesto un ulteriore sforzo sulla via dell’elettrificazione e della mobilità pulita - era saltato lo scorso ottobre, soprattutto a causa dell’opposizione di alcuni dei Paesi dell’est, Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca. Questi, ancora dipendenti da combustibili fossili e in particolare dal carbone, avevano chiesto rassicurazioni su precisi aiuti economici da ricevere in cambio del via libera alla transizione.
Circa il 30% dell’intero budget destinato alla transizione verde – si parla di 1,82 miliardi di miliardi di euro - andrà a questi Paesi.
Le reazioni
Il primo a dare su Twitter l’annuncio dell’accordo è stato il il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel che ha parlato di "maratona" nella notte e scritto: "L'Europa è leader nella lotta contro i cambiamenti climatici”.
Anche la presidente della Commissione di Bruxelles, Ursula van der Leyen, ha espresso la propria soddisfazione: "Ottimo modo per festeggiare il primo anniversario del nostro #EUGreenDeal. La Commissione ha approvato la nostra ambiziosa proposta per un nuovo obiettivo climatico dell'Europa. La riduzione delle emissioni di almeno il 55% entro il 2030 ci mette su un percorso chiaro verso la neutralita' climatica nel 2050".
Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente del Consiglio dei ministri italiano Giuseppe Conte che ha scritto: “Nottata intensa di lavoro, coronata dalla chiusura positiva su Green Deal. Neutralita' climatica pensando alle nuove generazioni".