L’elettrificazione del settore trasporti è uno dei punti centrali dell’agenda politica del neo presidente americano Joe Biden: l’obiettivo è installare 500mila stazioni di ricarica pubbliche entro il 2030, cioè circa 5 volte l’attuale disponibilità negli Usa. Un piano che ha un costo per le casse dello stato valutato in almeno 5 miliardi di dollari ma che, si stima, potrebbe avere una forte ricaduta anche occupazionale contribuendo a creare oltre mezzo milione di posti di lavoro.
Il progetto – se avrà successo, come evidentemente si augura l’industria dell’auto che sta sposando le idee di Biden, voltando le spalle al sostegno spessso mostrato a Donald Trump – coprirebbe circa il 57% dell’intero fabbisogno nazionale di colonnine e potrebbe portare ad avere in circolazione, sempre nel 2030, 25 milioni di veicoli a batteria, almeno secondo i calcoli degli esperti di Bloomberg. Sempre ammesso che il neo presidente riesca a convincere il Congresso a stanziare la cifra necessaria e superi tutte le difficoltà anche logistiche di un simile piano.
Oggi in America
In questo momento negli Stati Uniti - secondo l'ultimo rapporto del Dipartimento dell'Energia - ci sono circa 90mila punti di ricarica pubblici, distribuiti in 28mila stazioni. Tuttavia, uno su cinque è a esclusivo uso dei clienti di Tesla: delle altre, solo una colonnina su 10 è una fast charge, che consente una sosta breve durante un viaggio. La maggior parte è ancora del tipo più lento e quindi utile soprattutto per spostamenti a breve raggio.
Nonostante questo, l'infrastruttura di ricarica statunitense è probabilmente un passo avanti rispetto al mercato dei veicoli elettrici. Al momento, ci sono circa 20 auto a batteria per ogni punto pubblico: il rapporto ideale, secondo una ricerca di Bloomberg NEF, è di circa 40/50. Da qui la stima di almeno 25 milioni di auto elettriche in circolazione per il 2030, il 9% di tutti i mezzi in strada in America.
Dal punto di vista dei costruttori, il piano garantisce la spinta necessaria per mantenere o accelerare la transizione verso la mobilità elettrica. Le case automobilistiche prevedono di offrire ai consumatori statunitensi entro il 2025 almeno 121 modelli a batteria e saranno in grado di produrre - entro lo stesso anno, quando si arriverà alla fine del primo mandato di Biden - 1 milione di esemplari.
Problema politico
Naturalmente il progetto di Biden va incontro a diverse difficoltà. La prima è di carattere strettamente politico. Il partito democratico che sostiene il presidente ha una buona maggioranza alla Camera ma è attualmente sotto al Senato, dove il leader del partito repubblicano Mitch McConnell ha già promesso battaglia, soprattutto sui piani più ambiziosi dal punto di vista climatico. In ballo, tuttavia, ci sono ancora due seggi da assegnare con un voto suppletivo in Georgia previsto per inizio 2021: dovessero andare entrambi ai democratici, questi potrebbe contare su una maggioranza – comunque estremamente risicata – in entrambi i rami del parlamento.
Questioni logistiche
Enormi sono anche le difficoltà dal punto di vista organizzativo. Nick Nigro, fondatore di Atlas Public Policy, una società di consulenza di Washington focalizzata sui trasporti ha commentato: “In linea di principio, l'obiettivo del mezzo milione di colonnine è facile da spiegare, ma al momento è complicato come qualsiasi altro importante programma di costruzione negli Stati Uniti”.
Fra i nodi da sciogliere quello delle diverse necessità in parti differenti del Paese: le zone densamente popolate – come i popolosi quartieri della città della costa est, dove la maggior parte delle auto è parcheggiata in strada – pongono il problema di una diffusione capillare dell’infrastruttura che deve arrivare a servire praticamente ogni strada. Le zone rurali – si pensi alle sconfinate praterie del Midwest, dagli Appalachi alle Montagne Rocciose – necessitano invece di un approccio diverso, con meno punti di ricarica ma molto più veloci, visto che le distanze, in queste aree, si dilatano enormemente.
Installare mezzo milione di colonnine pubbliche a livello nazionale è "fattibile", ha detto Pedro Pizarro, ceo di Edison International, una società che possiede la più grande utility elettrica nel sud della California, ma "richiederà molta collaborazione tra le aziende che si occupano della logistica dei sistemi di ricarica, i produttori di batterie e le stesse case automobilistiche. Inoltre, ci dovrà essere un dialogo strettissimo con le amministrazioni locali”.