Parte oggi 3 dicembre l’ACI Rally Monza, ultima tappa del FIA World Rally Championship 2020 organizzata dall’Automobile Club d’Italia. Saranno 4 le giornate di gara, con 16 prove speciali e 240 chilometri di cronometrate, una gran parte da correre sull’asfalto con alcune prove sullo sterrato e, in più, l’incognita delle neve che ha fatto la sua comparsa sul tracciato nelle ultime ore.
In gara scendono tutti i protagonisti del rallismo mondiale: sono infatti 4 le categorie iridate coinvolte – Wrc, Wrc 2, Wrc 3 e Junior Wrc con tra i protagonisti Fabio Andolfi di ACI Team Italia – e tutte devono ancora emettere il verdetto finale per la stagione 2020. In particolare per quanto riguarda il titolo assoluto i piloti che possono aspirare alla vittoria sono ancora 4 e sono tutti al via dell’ACI Rally Monza: Elfyn Evans, Sébastien Ogier, Thierry Neuville e Ott Tänak.
Le prove
Dopo lo shakedown “Monza Circuit” di giovedi mattina all’interno dell’autodromo, il via vero e proprio è previsto per le 14 e 08 con la prima prova speciale, “The Monza Legacy” di 4,3 chilometri, un terzo dei quali su sfondo sterrato.
Venerdì 4 previste altre cinque speciali su tre diversi tratti cronometrati. La “Junior” (13,4 chilometri) si corre per gran parte su asfalto, in pista e su strade interne, con 2,4 chilometri di sterrato. La “Roggia” (16,22 chilometri), la più lunga tra quelle in circuito, è arricchita da 3 chilometri di terra per un continuo cambio di fondo e di aderenza. Quindi la “Grand Prix” (10,31), l’unica tutta su asfalto che verrà ripetuta anche il sabato e la domenica.
Clou nel week end
Sette in totale i crono del sabato, la giornata più impegnativa dell’ACI Rally Monza con 126,95 chilometri cronometrati. Partenza d’impatto con la “Selvino” (25,06) la speciale più lunga della gara che arriva a toccare quota 1100 metri di altitudine. A seguire la “Gerosa, la più breve ma verosimilmente anche la più imprevedibile, con partenza in salita ad anticipare qualche strettoia, seguite da un falsopiano con diversi punti di strada difficili da interpretare. Quindi un’altra prova difficile, la “Costa Valle Imagna” (22,17 chilometri), un classico passo di montagna a 1340 metri di altitudine caratterizzato da un passaggio centrale molto veloce prima del finale in discesa. La giornata si conclude con la ripetizione della “Grand Prix”.
Domenica 6 il gran finale, ancora con la “Grand Prix” in apertura, in vista del doppio passaggio conclusivo e consecutivo sulla “Serraglio” (14,97 chilometri), la “power stage” più completa e complessa tra quelle in circuito grazie ai continui cambi di fondo e ritmo che incoronerà il vincitore del primo ACI Rally Monza, quindi il Campione del Mondo 2020.
“Anno difficile”
“Il 2020 – ha commentato il presidente ACI Angelo Sticchi Damiani - è stato un anno davvero difficile. Abbiamo dovuto lavorare tantissimo per tenere fede agli impegni pluriennali che ci eravamo presi e garantire lo svolgimento delle gare e questo Rally ACI Monza non fa eccezione. La parola chiave è stata – ovviamente – sicurezza per far sì di non esporre né i piloti né chi lavora nel motorsport a contagio. Abbiamo portato a casa molti degli eventi mondiali in calendario. Abbiamo visto 3 Gp di F1 e poi è arrivata l’ipotesi di correre da noi l’ultima prova del campionato rally. A Monza, poi, un luogo iconico per tutti dove sono state scritte pagina incredibili del motorsport. Ci dispiace non avere il pubblico ma ci apprestiamo all’ultimo capitolo di un annata che farà entrare l’Italia nella storia con un altro evento mondiale”.
“ACI Rally Monza – ha risposto Jean Todt, presidente della FIA - rappresenta una conclusione speciale per il mondiale. Siamo riusciti a creare - anche grazie ad ACI - un campionato mondiale rally bellissimo, con sette prove, nonostante la difficilissima situazione mondiale. ACI Rally Monza è unico, soprattutto per il format dell’iniziativa. Questa è la prova che anche dalle sfide più difficili possono nascere delle opportunità. Come presidente FIA non posso che ringraziare ACI e anche le autorità italiane, locali e nazionali e mi rammarico solo della impossibilità di avere a Monza il pubblico che in Italia è sempre fantastico”.