Si sono conclusi i test in pista per la Battista, hypercar elettrica a marchio Automobili Pininfarina, società del colosso indiano Mahindra con sede a Monaco di Baviera che ha in comune con la storica Pininfarina di Torino proprietà, alcuni progetti di collaborazione e, ovviamente parte del nome.
La Battista ha completato il suo primo programma di test in pista a Nardò, lo storico circuito circolare in Puglia, oggi di proprietà di Porsche. L’hypercar elettrica è primo modello del marchio cui faranno seguito, secondo quanto dichiarato, una gamma di vetture di lusso a zero emissioni nei prossimi anni. La prossima sarà un suv.
Prestazioni da brivido
La vettura ha avuto modo di scaricare sull’asfalto i suoi 1.900 cavalli e 2.300 newtonmetri di coppia scatenati da quattro motori elettrici, uno per ciascuna ruota, alimentati da un pacco batterie da 120 chilowattora per un’accelerazione da 0 a 100 in appena 2 secondi netti. Autonomia? Difficile dirlo. Con uno stile di guida rispettoso delle regole e fuori dalla pista gli ingegneri hanno rilevato oltre 500 chilometri.
“Abbiamo intrapreso un ampio sviluppo utilizzando una tecnologia di simulazione avanzata. Ora possiamo mettere a punto la calibrazione del telaio della Battista e l’innovativo sistema di gestione della coppia su strada e su pista”, commenta l’ingegnere capo Paolo Dellachà che ha lavorato in passato per Ferrari e Maserati. I test sul circuito di Nardò hanno definito la messa a punto di freni, settaggi delle modalità di guida, controllo pneumatici e telaio.
Le prime Battista, costruite a mano presso la sede di Pininfarina a Cambiano (Torino), verranno consegnate ai clienti entro la prima metà del prossimo anno. Il piano originario prevedeva una produzione limitata a 150 costosissimi esemplari (inclusa l’edizione speciale Anniversario), circa 2 milioni di euro, ma non è ancora stato dichiarato se siano stati effettivamente tutti venduti.
Un team specializzato
“I nostri clienti di certo non avranno mai provato prima d’ora un’accelerazione come questa. La Battista offre molto più di semplice velocità, per un’esperienza di guida emozionale a tutto tondo”, dice Georgios Syropoulos, responsabile delle prove in pista con un passato, tra gli altri, in Faraday Future e Tesla (oltre 10 anni), società di cui Automobili Pininfarina punta a diventare concorrente, seppur puntando su un'offerta di modelli più costosi.
Syropoulos non è il solo uomo che Automobili Pininfarina ha portato via a Tesla. A ottobre 2019 aveva assunto Jochen Rudat, ex capo delle vendite di Tesla in Europa, un’esperienza tuttavia durata poco viste le dimissioni a maggio dell’anno successivo, probabilmente legate all’addio del ceo di Automobili Pininfarina Michael Perschke appena due mesi prima. Il tedesco è stato sostituito dallo svedese Per Svantesson.