In Italia l’auto ha bisogno di ulteriori incentivi da parte del governo per affrontare la crisi del mercato creata dalla pandemia di coronavirus. E' questo l’appello lanciato da Anfia (Associazione nazionale filiera industria automobilistica), Unrae (Associazione nazionale rappresentanti veicoli esteri) e Federauto (Federazione italiana dei concessionari) in una nota comune.
Le tre organizzazioni sottolineano come il perdurare della emergenza sanitaria e l’esaurimento degli incentivi abbiano concorso a fermare il mercato con flessioni variabili – a seconda se si parli delle zone rosse, arancione o gialle nelle quali è diviso oggi il Paese – tra il 50 e il 70%. Questo a fronte di una ripresa che si era invece evidenziata nel corso dell’estate, proprio grazie al sostegno economico agli acquisti da parte dell’esecutivo.
Crisi dura
Con il settore in crisi – si sottolinea nella nota – è a rischio il 10% del prodotto interno lordo. In pericolo anche gli 80 miliardi di euro di gettito fiscale assicurati per lo Stato dalle attività di compravendita: soldi ancora più importanti nel momento in cui il governo dovesse fare fronte a ulteriori periodi obbligatori di cassa integrazione per i lavoratori. Preoccupano anche i livelli occupazionali.
Per tutti questi motivi, Anfia, Federauto e Unrae sottolineano come “non inserire nel testo della prossima Legge di bilancio fondi adeguati per il rifinanziamento degli incentivi, configurerebbe una perdita gravissima sia in termini di strategia economica che di visione ambientale per il nostro Paese”.