Ultimo aggiornamento  08 giugno 2023 06:23

Opel, quale futuro in Stellantis.

Paolo Odinzov ·

Il 4 gennaio del 2021 le rispettive assemblee degli azionisti di Fca e Psa si incontreranno per approvare definitivamente la fusione dalla quale nascerà Stellantis, per numeri di produzione il quarto costruttore automobilistico al mondo.

Si tratta di un passaggio epocale per i due gruppi automobilistici. Che se da una parte consentirà diversi vantaggi, a cominciare dalle economie di scala permesse da sinergie produttive e piattaforme comuni, dall’altra renderà necessario ridefinire l’identità di ogni singolo marchio della coalizione, stabilendone il ruolo nel mercato e la gamma prodotto. Tanto più dopo un anno vissuto pericolosamente a causa del Covid-19, che ha colpito tutto e tutti.

I numeri di Rüsselsheim

Guardando oggi alla Opel, la Casa di Rüsselsheim ha immatricolato nei primi 10 mesi del 2020 in Europa 311.315 auto contro 574.209 del 2019, perdendo il 45,8%, per una quota di mercato di poco inferiore al 4%. In Italia il costruttore ha invece contato nello stesso periodo 45.463 vetture per un calo del 48,1% e poco più del 4% di share. Mentre ad ottobre le consegne nel nostro Paese sono salite del 3,5%, con 6.136 unità, facendone assieme a Citroën un traino per l’intero gruppo Psa.

La corsa della Corsa

Quest’ultima performance è stata possibile grazie soprattutto alla Corsa che con 3.298 immatricolazioni è al momento la decima auto più richiesta da noi. Proprio la Corsa, disponibile anche in versione elettrica a zero emissioni, sarà infatti il passepartout per consentire alla Opel, almeno nell’immediato futuro, di avere un ruolo di primo piano all’interno della fusione. La vettura, assieme alla nuova Peugeot 208, è destinata a formare il fronte d’attacco di Stellantis nel segmento B, in attesa che arrivino i prossimi modelli Fca basati sulle nuove architetture.

Dalla Mokka al crossover dell'Alfa

La Opel è poi in procinto di rinnovare la sua offensiva nel segmento delle vetture a ruote alte dove punterà molto sulla nuova Mokka, già ordinabile e in consegna da inizio 2021, dalla quale usando la stessa piattaforma Common Modular Platform (CMP) verrà derivato l’atteso baby suv dell’Alfa Romeo.

Vauxhall per la Gran Bretagna

Nella geografia dei marchi, Opel lascerà probabilmente a Fiat il compito di raccogliere i maggiori consensi nel mercato mediterraneo, concentrandosi più sull'ex est europeo e andando con Vauxhall, come da trazione, a raccogliere consensi su quello britannico.

Un maxi suv elettrico sportivo

Per farlo, oltre ai modelli del marchio già affermati, tra cui l’ammiraglia Insignia appena aggiornata e la nuova Astra della quale è quasi certa una prossima versione ibrida plug-in, potrebbe contare, stando a indiscrezioni non confermate per adesso, anche su un inedito maxi suv elettrico in chiave sportiva. Un modello destinato a posizionarsi per dimensioni sopra la Grandland X, ispirato nel design al concept Monza del 2017.

“Vogliamo portare nel futuro il tema della sportività: la mobilità deve essere divertente, deve attirare il cuore e non solo il cervello”, ha detto il ceo Michael Lohscheller, facendo capire che ne vedremo delle belle.

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