Nel clima creativo degli anni Sessanta, quando ancora c’è spazio nel mercato automobilistico per i carrozzieri che propongono i più svariati modelli fuoriserie, è l’editore e direttore della rivista Quattroruote, Gianni Mazzocchi, a pensare ad una vettura retrò ispirata ad una delle più celebri Alfa Romeo, la spider 6C 1750 del periodo 1929-1932. Il progetto, che vuole offrire una replica dal punto di vista estetico ma dotata di meccanica moderna un po’ sull’esempio delle britanniche Morgan, viene affidato alla Zagato che già aveva vestito alcune delle versioni più belle di quella mitica icona del Biscione.
Nasce così nel 1966 la Gran Sport 4R, connubio particolarmente ben riuscito tra passato e presente, capace di offrire prestazioni e comportamento senza eccessive distanze rispetto alle migliori contemporanee. Le componenti tecniche sono quelle dell’Alfa Romeo Giulia: la piattaforma deriva, allungata nel passo, dalla versione Spider e il motore è della berlina TI, il quattro cilindri bialbero 1.600 da 92 cavalli con cambio a cinque marce. Mantengono lo schema noto le sospensioni a ponte rigido posteriore, mentre lo sterzo è a cremagliera e i freni sono a tamburo, anteriori a tre ceppi (come del resto sulle prime Giulia) per coerenza con lo spirito evocativo.
Come due gocce d'acqua
Il lavoro della Zagato per la carrozzeria è particolarmente ben riuscito e la somiglianza con la 6C è del tutto evidente, con il frontale occupato dal radiatore e la firma Alfa Romeo in caratteri d’epoca. Sottolineano, inoltre, l’aspetto anni Trenta il parabrezza ribaltabile, le ruote a raggi (quella di scorta fissata all’esterno), i grandi parafanghi e il cofano anteriore con apertura a “farfalla”. La protezione dell’abitacolo, scarsa, è affidata ad una semplice cappottina e ai vetri laterali interamente smontabili, mentre è disponibile il tonneau cover e le tinte sono a discrezione dei clienti.
Più difficile mantenere l’atmosfera all’interno, ma le scelte di compromesso sono indovinate: dalla plancia con cassettino alla ricca strumentazione a elementi circolari (perfino il termometro dell’olio), dal volante a razze forate al motorino del tergicristallo in vista. Per i due passeggeri, sedili comodi, più spazio disponibile che nella 6C e non manca un piccolo vano bagagli.
Va veloce
La meccanica di alto profilo e il peso ridotto (750 chilogrammi) influiscono positivamente sul temperamento della Gran Sport 4R, che dichiara oltre 150 chilometri orari di velocità massima (quasi 160 a vettura scoperta e 0-100 in meno di 11 secondi nel test “in casa” di Quattroruote), avvicinando i valori, o addirittura migliorandoli, delle spider di normale produzione dalla cilindrata simile.
D’altra parte, il fascino retrò di una operazione che in questo caso non offende la nobile antenata, ha comunque il suo prezzo: 2.360.000 lire, quando una MG B costa meno di due milioni e l’Alfa Romeo "Duetto”, lanciata sempre nel 1966 e anch’essa della famiglia Giulia, 2.195.000. La serie sarà dunque necessariamente limitata, rivolta a persone con voglia di distinguersi, e gli esemplari allestiti dalla Zagato in un paio d’anni si fermeranno a 82.