Non sempre la creatività dei designer aderisce ai rigidi canoni stilistici di un costruttore ed è in quel momento che arrivano le concept car più interessanti. Porsche ha deciso di svelare diversi progetti rimasti per alcuni anni chiusi nei cassetti del centro stile di Stoccarda, raccogliendoli in un libro intitolato “Porsche Unseen” (foto di Stefan Bogner e testo di Jan Karl Baedeker), appunto le Porsche mai viste prima d’ora.
Se tutti i progetti delle 328 pagine mostrano soluzioni innovative e aderenti alla forte identità del brand tedesco del gruppo Volkswagen, ce n’è uno in particolare che ha attirato la nostra attenzione. La Porsche Renndienst nasce nel 2018 ed è una libera interpretazione di un multivan a zero emissioni in grado di ospitare fino a sei persone. “E’ una vettura adatta alle famiglie”, dice Porsche, commentando un progetto completamente fuori dagli schermi rispetto a quanto mostrato finora dal costruttore tedesco.
Volante in posizione centrale
Linee morbide, zero spigoli, passo lungo e sbalzi decisamente corti. La prima monovolume pensata da Porsche, con tre poltrone singole davanti, tre dietro e il volante posizionato centralmente, gode di tutti i benefici portati dalla trazione elettrica applicata all'architettura monovolume. Il pavimento completamente piatto e il pianale allungato permettono un'ottima abitabilità.
Lo studio dimostra come il design Porsche con la sua classica modellazione delle superfici possa essere trasferito in un segmento inesplorato. Per riconoscere questa concept come una vera Porsche bisogna soffermarsi sui dettagli: nel frontale ad esempio troviamo otto segmenti di Led, quattro per proiettore, che compongono una firma luminosa simile a quella presente oggi sulla Porsche Taycan. Lo stesso vale per i fanali, vicini a quando realizzato per l’attuale Macan.
Come tutte le monovolume che si rispettino anche la Porsche Renndienst gode di un ampio parabrezza. L'elemento curvo si estende fino a metà del corpo vettura interrotto da un primo montante stretto. Il profilo è liscio e regolare, mentre nulla si dice sul movimento di apertura delle portiere che, a giudicare dai tagli nella carrozzeria, potrebbe essere ad armadio. Il colore rosso richiama invece il camioncino Volkswagen T1 utilizzato dalla squadra corse Porsche negli anni ’60 per ricambi meccanici e trasporto piloti. Sarà questa la pista che seguono i designer per la Porsche a guida autonoma del futuro?