Il processo civile intentato da Nissan contro l’ex presidente Carlos Ghosn – accusato di aver utilizzato a fini personali fondi dell’azienda e di aver mentito sui propri guadagni – inizia venerdì 13 alle ore 11 (locali, in Italia saranno le 3 del mattino) a Yokohama in Giappone.
Il costruttore ha presentato una richiesta di risarcimento per la cifra complessiva di 95 milioni di dollari “per recuperare una parte significativa dei danni economici infitti alla società dal suo ex responsabile attraverso anni di attività fraudolenta e illegale”, si legge nella denuncia.
Il risarcimento, sostengono ancora alla Nissan, è stato calcolato basandosi sulle spese sostenute per “l'uso di immobili residenziali all'estero senza pagare l'affitto e del jet aziendale per scopi privati e versamenti alla sorella dello stesso Ghosn e al suo avvocato personale in Libano".
In aula
A difendere il manager – che nel frattempo è evaso dagli arresti domiciliari a Tokyo e si trova a Beirut – sarà l’ex procuratore Nobuo Gohara, che non ha mai nascosto le proprie critiche nei confronti del sistema giudiziario giapponese, affiancato da un pool di tre avvocati. "Ho accettato questo caso perché potrebbe essere l'unico modo per conoscere la verità sull'arresto di Ghosn e le accuse contro di lui, dato che non è più nel paese e difficilmente affronterà un procedimento penale", ha detto Gohara, che ha pubblicato un libro all'inizio di quest'anno mettendo in discussione le azioni dei pubblici ministeri contro il suo assistito.
Ghosn ha a sua volta denunciato Nissan per essere stato ingiustamente licenziato dall'unità olandese della casa automobilistica e da una joint venture chiamata Nissan-Mitsubishi BV. La sua richiesta di risarcimento per mancato reddito è di 18 milioni di dollari. Questa causa deve essere ancora discussa.
Gli altri processi
Ghosn, 66 anni, è stato arrestato nel novembre 2018 con l'accusa di cattiva condotta finanziaria e stava affrontando un processo penale in Giappone fino a quando - alla fine di dicembre dello scorso anno - non si è reso protagonista di una rocambolesca fuga in Libano. L'ex dirigente potrebbe non affrontare mai un tribunale giapponese mentre alcune persone della sua cerchia lo stanno già facendo.
Greg Kelly, un ex dirigente di Nissan arrestato lo stesso giorno di Ghosn, accusato di averlo aiutato a nascondere le dimensioni reali della sua remunerazione, è al terzo mese del suo processo in Giappone e continua a negare ogni addebito.
I due cittadini americani incriminati per aver materialmente aiutato il manager a fuggire - Michael Taylor e suo figlio Peter - sono attualmente detenuti a Boston, negli Usa, in attesa di estradizione in Giappone.