La pandemia di Covid-19 che ha colpito il mondo ha provocato una grave crisi nel settore automobilistico, sia a livello di produzione che di mercato. La conferma arriva dallo studio di Anfia (l'Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) sulla situazione in Nord America nei primi sei mesi del 2020, una delle aree maggiormente colpite dal coronavirus con oltre 20 milioni di contagi (46% del totale) e 628mila vittime (54%).
Non prodotto più di 1 veicolo su 3
I blocchi alla libera circolazione delle persone e la conseguente chiusura degli impianti industriali hanno causato uno crollo nei primi 6 mesi dell'anno dal punto di vista produttivo: nei tre Paesi del patto Usmca (ex Nafta, Usa, Canada e Messico ) presi in esame, sono stati costruiti - tra gennaio e giugno 2020 - 5.309.180 veicoli, contro gli 8.765.755 dello stesso periodo del 2019, in calo del 39,4%.
In particolare per quello che riguarda le auto e i “light trucks” – che in questa parte del mondo comprendono i furgoni ma soprattutto i pick up e anche i suv – i numeri parlano complessivamente di un rallentamento del 39,1%, con 5.151.283 esemplari costruiti contro gli 8.459.066 dell’anno precedente, sempre nei primi sei mesi.
Il calo più sensibile è quello del Canada (-44,3%), seguito dal Messico (-40,2%) e dagli Stati Uniti (-38%).
Qui, dove i volumi sono evidentemente maggiori, in particolare sono state prodotte il 37,9% di auto in meno (814.516 contro le 1.311.814) del 2019 mentre per il settore “light trucks” il ribasso è stato del 38% (2.586.935 contro 4.172.075).
Tra tutti, il prezzo più consistente è stato quello pagato dalle “passenger cars” in Canada, dove la produzione si è più che dimezzata (-51,8%).
Sparito un quarto del mercato
Anche dal punto di vista del mercato la pandemia – che ha causato incertezza economica e un lungo periodo di stallo con i concessionari chiusi in tutta l’area – si riflette sui numeri raccolti da Anfia. In Nord America nei primi sei mesi del 2020 sono stati venduti complessivamente 7.713.301 veicoli, in calo del 25,2% rispetto allo stesso periodo del 2019, quando le vendite erano state 10.314.265.
In particolare, per quanto riguarda le vetture la frenata è stata del 36,9%: 1.976.134 esemplari contro i 3.132.461 del primo semestre 2019. Tra i furgoni, pick up e suv, la contrazione è stata più moderata: 5.535.572 pezzi contro 6.893.446 pari a -19,7%.
Negli Usa le autovetture vendute nei primi sei mesi dell’anno in corso sono state 1.589.042, a fronte delle 2.490.278 commercializzate dello stesso periodo 2019 (-36,2%). Leggermente meglio i “light trucks”, scesi del 18,1% da 5.910.911 a 4.839.992.
In Canada le auto hanno perso il 47,6% (140.812 contro 268.901) e i mezzi più grandi il 29,3% (506.073 invece di 716.230). Il Messico ha visto scendere gli acquisti delle vetture del 34% (246.280 tra gennaio e giugno 2020 contro le 373.282 dell’anno precedente) e degli altri mezzi del 28,8% (189.507 in luogo di 266.305).
Effetto elettrico
Rispetto alle alimentazioni tradizionali, il mercato delle auto elettrificate – ibride, elettriche e fuel cell – risente meno della crisi. Per gli Usa, l’Anfia calcola che la contrazione sul mercato sia stata del 16,2% con una cifra totale di vendite pari a 292.762 esemplari contro i 349.431 dello stesso periodo del 2019.
Visto il picco negativo generalizzato, questi numeri comportano una lieve crescita nella quota mercato delle auto a basse o zero emissioni che hanno registrato una variazione percentuale positiva del 9,5%, passando dal complessivo 4,2% del totale al 4,6%.