Dopo la buona performance di settembre, il mercato automobilistico italiano chiude il mese di ottobre in sostanziale pareggio, complice l'incertezza per il futuro provocata dalla pandemia. Stando ai dati forniti dal ministero dei Trasporti ed elaborati dall'Unrae (l’associazione dei costruttori esteri), nell’ultimo mese le immatricolazioni sono diminuite dello 0,2% rispetto a un anno prima. Le nuove targhe sono state 156.978 (erano 157.262 nell’ottobre 2019) e hanno portato il totale da inizio anno a -31% (501.806 unità perse da gennaio).
I marchi
Anche a ottobre Fiat rimane il primo costruttore in Italia per numero di immatricolazioni, e riesce a far segnare una buona performance: ha targato nel mese 25.360 vetture a fronte delle 21.519 dell’ottobre precedente (+17,85%). Al secondo posto troviamo Volkswagen, che perde il 24,75%, al terzo Ford (-4,75%), seguita da Renault (+8,9%) e Peugeot (-11,57%). Positive le prestazioni di Citroen (+15,66%), Jeep (+15,19%), Mercedes (+11%), Suzuki (+39,46%) e Skoda (+33,58%), male invece Hyundai (-18,76%).
I modelli
La Fiat Panda è sempre la leader del mercato, e in particolare continua l’exploit della versione mild hybrid, che ha portato le immatricolazioni dell’utilitaria torinese a raggiungere le 15.094 unità rispetto alle 10.761 dell’ottobre 2019. Tra l’altro, l’apprezzamento per la Panda è trasversale: la vettura primeggia tra i privati, nelle vendite business, tra i noleggiatori a lungo termine e nelle auto-immatricolazioni dei concessionari. Al secondo posto, parecchio distanziata (4.719 unità), troviamo la Lancia Ypsilon, al terzo la Citroen C3, seguita dalla Toyota Yaris e dalla Fiat 500.
I canali
Nonostante l’esaurimento dei fondi per gli incentivi all’acquisto nella fascia 91-110 grammi/chilometro di CO2, il settore dei privati è stato quello che ha fatto registrare la crescita maggiore: +11,4%, ossia il 67,8% delle vendite totali. Performance negativa delle società, che fanno segnare un calo del 30,6% dovuto a una frenata delle autoimmatricolazioni (-38%). Il noleggio perde complessivamente il 4,8%: il lungo termine riporta una flessione del 7,1%, mentre il breve termine cresce del 19,1%.
Le alimentazioni
Perdita a doppia cifra per le motorizzazioni endotermiche: il diesel perde il 14,6%, mentre le immatricolazioni di auto a benzina sono calate del 31,5%. Esponenziale invece la crescita delle vetture elettriche e ibride, rispettivamente +200% e +237%. Queste ultime hanno ormai raggiunto volumi importanti: a ottobre ne sono state immatricolate 40mila unità, ossia poco meno delle benzina e delle diesel. La crescita è particolarmente forte per le mildhybrid, ovvero le ibride leggere: a ottobre ne sono state targate 26mila (erano soltanto 2.111 un anno prima).
Le previsioni
“Le previsioni per fine anno – afferma Michele Crisci, presidente di Unrae - proiettano un livello di immatricolazioni che dovrebbe attestarsi probabilmente al di sotto di 1,4 milioni di unità, in calo di oltre il 27% rispetto al 2019”. Stime confermate da Salvatore Saladino, Country Manager del centro Dataforce Italia: “La nostra previsione di 1,35 milioni di auto per fine anno dipenderà da quello che ascolteremo nel nuovo Dpcm - commenta l’analista - bisognerà vedere se nei prossimi mesi le concessionarie auto saranno considerate attività produttive, oppure attività non essenziali, soggette alle chiusure differenziate in base all’evoluzione dei contagi. Un nuovo lockdown nelle regioni più a rischio, con la serrata dei saloni di vendita, dimezzerebbe la stima delle auto che i privati potrebbero immatricolare a novembre”.