Per la maggior parte dei costruttori americani gli anni ’60 si aprirono con la corsa allo sviluppo di vetture compatte, nel tentativo di contrastare il successo del Maggiolino Volkswagen. Il prodotto degli sforzi di Chevrolet fu la Corvair che, in maniera analoga al Beetle (da cui nacque il famoso pulmino detto Bulli), fornì la base di partenza per svariati veicoli commerciali, come il pickup Corvair Rampside, di cui una concessionaria americana ha in vendita un esemplare del 1961 perfettamente restaurato.
Meccanicamente simile al Maggiolino
La prima serie di Chevrolet Corvair debuttò nel 1960 nelle versioni berlina, familiare, coupé e cabrio. Dal punto di vista meccanico la Casa americana aveva realizzato un clone quasi perfetto del Maggiolino: il motore era raffreddato ad aria, con architettura a cilindri contrapposti ed era montato dietro l’asse posteriore. L’unica differenza stava nel numero dei cilindri: 6 invece dei 4 utilizzati da Volkswagen. Si trattava quindi di uno schema inedito per una vettura d’oltreoceano, dove all’epoca spopolavano i grossi V8 montati all’anteriore.
Al debutto, il propulsore aveva una cilindrata di 2,3 litri per una potenza massima di 80 cavalli, e poteva essere accoppiato a una trasmissione manuale a tre velocità o a un cambio automatico opzionale a due rapporti, mentre la trazione era sull’asse posteriore. Nel 1961 debuttarono le varianti commerciali della Corvair, che ne condividevano per intero la meccanica.
Le varianti commerciali
I primi a essere immessi sul mercato furono l’autocarro Corvair 95 (dove il 95 faceva riferimento alla misura del passo espressa in pollici), detto anche Corvan, e la sua versione per trasporto passeggeri, la Greenbrier Sportswagon.
L’architettura con motore e trazione al posteriore, così come la posizione particolarmente avanzata dell’abitacolo, oltre l’asse anteriore, lo rendevano molto simile al Volkswagen Transporter T1, che tuttavia continuò ad avere maggiore successo del suo rivale americano, tanto da diventare ben presto un simbolo della controcultura hippy.
In un secondo momento si aggiunse la variante pickup della Corvair, la Loadside, che rispetto alla concorrenza presentava un importante punto debole: la presenza del motore sul retrotreno rendeva alta la soglia di carico. I tecnici Chevrolet studiarono quindi una soluzione degna di nota: la versione Rampside, ovvero una normale Corvair pickup in cui la sponda destra del cassone era mobile e incernierata in basso, e all’occorrenza poteva essere utilizzata come una pratica rampa orientabile.
Quotazioni elevate
Il Rampside divenne una delle varianti più richieste di Chevrolet Corvair e oggi le sue quotazioni tra i collezionisti sono piuttosto elevate. Ne è un esempio questo esemplare del 1961 appena messo in vendita dalla concessionaria di Saint Louis Hyman Ltd. La vettura è dotata di un motore potenziato a 110 cavalli e sfoggia una rara verniciatura bicolore in bianco perlato e rosso ‘Tahiti Coral’.
Il restauro in ogni passaggio è stato documentato tramite fotografie. E se tutto questo non vi sembra sufficiente a giustificare il prezzo di 79.500 dollari (68mila euro circa), considerate che si tratta di una cifra pur sempre inferiore a quella richiesta per un coetaneo Volkswagen T1 nelle stesse condizioni.