Una “mini-Ferrari”. Questa è l’espressione usata da Luca de Meo, amministratore delegato di Renault, per definire le potenzialità del marchio Alpine. In un’intervista al quotidiano spagnolo El Paìs, il manager ha parlato di un piano di rilancio per il brand sportivo del gruppo francese, il cui destino era stato messo in discussione dai tagli annunciati a maggio.
La Formula 1 al centro
“Fino a poco tempo fa i piani erano di lasciare la Formula 1, far scomparire Alpine e chiudere lo stabilimento di Dieppe - ha commentato de Meo -. Tuttavia, mi sono accorto che, mettendo assieme l’esperienza nelle corse, un nome storico, un reparto ingegneristico d’eccellenza, e il lavoro quasi artigianale condotto da Alpine, abbiamo di fatto tra le mani una mini-Ferrari”.
“Il reparto Renault Sport è un valore aggiunto. Per esempio, non molti sanno che sono stati proprio loro a sviluppare gran parte del nostro sistema ibrido E-Tech. Se l’Alpine A110 non vende è perché si tratta di una vettura di nicchia. Stiamo pensando a un nuovo modello che possa guardare al futuro, e non al passato che, per quanto glorioso, non serve per le vendite".
"Vogliamo mettere la Formula 1 al centro dei nostri piani, in modo da avere una piattaforma di marketing ideale per accrescere la notorietà del marchio”. Non per niente, una delle prime mosse fatte da de Meo dopo la sua entrata in carica è stata proprio rinominare la squadra di Formula 1 Renault in Alpine F1 Team, a partire dalla stagione 2021.
Attualmente l’unico modello nel listino Alpine è la berlinetta a motore posteriore A110, ispirata all’omonimo modello che ha dominato i rally internazionali negli anni ’60 e ’70. Con 4.835 esemplari venduti a livello globale dal 2017, la vettura non ha avuto il successo sperato, spingendo l'allora ceo ad interim Clotilde Delbos ad annunciare a maggio la possibile scomparsa del brand e la chiusura dello stabilimento di Dieppe, in quanto “non efficiente”. Una prospettiva che con l’arrivo di de Meo sembra essere definitivamente scongiurata.