In una intervista al quotidiano spagnolo El Paìs, il nuovo ceo del gruppo Renault Luca de Meo ha anticipato alcuni punti della sua strategia. Annunciando per gennaio 2021 un "piano di 8 anni" per la ripresa (dopo un primo semestre 2020 in rosso per 7,29 miliardi di euro) e specificando anche che i "prossimi due saranno duri". Nel nuovo scenario di mercato, ha aggiunto, sarà fondamentale “puntare su redditività e competitività”, mentre per l’Alliance con Nissan punta a un meccanismo decisionale più agile e a una cooperazione forte e su basi paritarie.
Passare dalla quantità alla qualità
De Meo non ha dato altre informazioni sul piano ma ha parlato dell'esistente: “Al mio arrivo a luglio - si legge nell'intervista al quotidiano spagnolo - ho trovato un’organizzazione complessa, come un vecchio sistema operativo per pc, su cui erano stati installati tanti successivi aggiornamenti, che gli impedivano di funzionare correttamente. Invece, bisogna agire alla base. Dobbiamo sostituire questo sistema basato sui grandi volumi di vendita con uno che metta al centro il valore”.
Un concentrarsi sui profitti e sulla redditività che segna il distacco definitivo dall’era di Carlos Ghosn, ex numero uno del gruppo francese: “E’ necessario passare dalla quantità alla qualità. E’ un cambio di filosofia, un diverso modo di pensare, ci vuole tempo”, ha dichiarato il manager italiano.
Focus sul segmento C
In termini pratici, le parole di de Meo si traducono in un terremoto per quello che era il portfolio di modelli pianificati e il piano industriale del brand: “Renault ha perso il treno dei suv di segmento C. In Seat ho imparato grazie all’Ateca che la sostanza si trova proprio lì. Se il 70% del tuo business deriva da vetture di segmento B, come la Clio, e solo il 10% dal segmento C, non ci si può lamentare degli scarsi ricavi. Nelle ultime otto settimane ho cambiato l’intera politica di prodotto: ho cancellato nove vetture di piccole dimensioni e ne ho inventate sei da posizionare in segmenti profittevoli e mercati vantaggiosi”.
Alleanza con Nissan più agile
Interrogato sul futuro degli stabilimenti Renault in Spagna, il manager parla di “voler mantenere alta la competitività” e per farlo afferma di prepararsi a “sfidare il sistema”, ma non cita esplicitamente tagli ai livelli occupazionali, che tuttavia sembrano essere inevitabili. Lo scorso maggio il costruttore ha annunciato l’intenzione di risparmiare 2 miliardi di euro tagliando 4.600 posti di lavoro in Francia e oltre 10.000 nel resto del mondo, ma la cura potrebbe essere anche più drastica secondo una nota inviata a settembre da de Meo ai sindacati.
Idee chiare anche per quanto riguarda il nodo Nissan: “Dobbiamo permettere ai talenti provenienti da entrambe le parti di lavorare assieme, senza che vi sia un mostro con centinaia di teste a cui dover fare riferimento. Servono solo due persone qualificate, una per ciascuna Casa, che agiscano assieme secondo lo schema di ripartizione delle competenze leader-follower, identificato a maggio".
"Farò ancora meglio di Cupra"
Infine, sembra definitivamente archiviata l’ipotesi di una scomparsa del brand Alpine: “Abbiamo tra le mani un team di Formula 1, un brand storico e un reparto ingegneria di altissimo livello, praticamente è una mini-Ferrari”, afferma de Meo. “Il problema è che l’Alpine A110 è un prodotto di nicchia, che fa segnare numeri irrisori. Stiamo pensando a un nuovo modello che possa fare bene sul mercato anche in futuro”. E a chi gli chiede se intende ripetere l’esperienza di Cupra, nato come brand sportivo di Seat e ora diventato una realtà affermata, risponde: “Farò molto meglio”.