Aldo Brovarone è scomparso all’età di 94 anni. Il designer piemontese ha passato quasi la sua intera carriera alla Pininfarina, dal 1954 fino a metà degli anni 80, disegnando alcune delle vetture più belle e significative di tutti i tempi. Appassionato di aerei e, ovviamente, di automobili, Brovarone era anche una delle memorie storiche della Seconda Guerra Mondiale quando, giovanissimo, è stato prigioniero in Polonia.
Il designer piemontese inizia la sua carriera alla Cisitalia nel 1953 ma dopo un breve periodo si sposta in Pininfarina, azienda ai tempi molto più solida e con grandi progetti in portfolio per i marchi più blasonati del momento come Ferrari, Alfa Romeo e Lancia. Ecco tre fra i modelli più significativi da lui disegnati.
Alfa Romeo Duetto
La matita di Aldo Brovarone, con la supervisione di Franco Martinengo, ha tracciato le linee dell’Alfa Romeo Duetto, una vettura di indiscutibile successo globale (per l’epoca) rimasta sul mercato in varie generazioni per quasi trent’anni. Nel 1965 Alfa Romeo incarica la Pininfarina di realizzare una spider innovativa, leggera e con lo scopo di dare un seguito produttivo al prototipo Disco Volante. Il bozzetto di Brovarone ottenne subito l’approvazione della dirigenza Alfa Romeo. Alla realizzazione del modello finale contribuì attivamente anche Battista Pininfarina: la Duetto fu il suo ultimo progetto perché morì poche settimane dopo la presentazione al Salone di Ginevra del 1966.
Le linee levigate ed estremamente pulite della Duetto ne garantirono l’immortalità attraverso quattro serie prodotte dal 1966 al 1994 e più tre edizioni speciali allestite per il mercato statunitense e francese. La prima è la “Niki Lauda Special Edition” del 1978 prodotta in 350 esemplari per gli Usa con livree Parmalat. La seconda è la “Beauté” del 1991, dedicata alla Francia e realizzata in 120 esemplari tutti identici tra loro verniciati con tonalità bicolore bianco e blu. L’ultimo allestimento speciale è la Spider Veloce CE: nuovamente per gli Usa, è un’edizione commemorativa per celebrare i 28 anni di produzione e, di fatto, la fine del modello.
Ferrari Dino 246 GT/GTS
A metà degli anni ’60 Ferrari affida alla Pininfarina lo stile di una sportiva a motore centrale per dare successione al modello 206. Aldo Brovarone disegna la concept car Dino Berlinetta Speciale del 1965, probabilmente una delle vetture più belle di sempre grazie alle sue linee senza tempo, sinuose e funzionali al raggiungimento di un coefficiente aerodinamico fuori dal comune. Dal prototipo nascerà l’anno successivo la Dino 246, vettura stradale che conserva i principi stilistici visti sulla concept car, prodotta in diverse versioni sia con carrozzeria coupé sia spider (GTS), fino al 1973.
La Dino venne presentata al Salone di Torino ed era spinta da un motore V6 benzina 2.4 di cilindrata capace di erogare 194 cavalli e di avere prestazioni di tutto rilievo per l’epoca: 235 chilometri orari di velocità massima e 0-100 in 7,2 secondi. Nel mirino aveva Porsche 911, Lamborghini Urraco e Maserati Merak.
Lancia Gamma Coupé
La Lancia Gamma Coupé è considerata ancora oggi una delle vetture italiane più eleganti di sempre, grazie a proporzioni compatte, linee nette e nulla di più di ciò che serve. Brovarone l’ha disegnata nel 1976 e la vettura si proponeva come erede di nomi altisonanti per il marchio Lancia come Aurelia e Flaminia.
Il corpo a tre volumi della Gamma Coupé è in grado di ospitare comodamente quattro persone e, rispetto alla versione berlina, il passo è stato accorciato di circa 11,5 centimetri mentre la lunghezza è rimasta sostanzialmente invariata. Una soluzione che ha permesso la realizzazione di una linea slanciata. La Gamma coupé era spinta da motore boxer in alluminio 2.5 o 2.0 di cilindrata.
Aldo Brovarone anche dopo il pensionamento non ha mai smesso di disegnare automobili. Per la carrozzeria torinese Stola ha realizzato diversi prototipi innovativi come la Dedica (su base Fiat Barchetta) e per Studiotorino le Ruf RK Spyder e Coupé del 2005.