La sicurezza come primo obiettivo. Così si presenza Zoom Ride, un nuovo nome nel business Usa dei taxi privati che ha iniziato a operare (dopo un lavoro di preparazione durato 3 anni) a Detroit e nelle zone circostanti come Dearborn (quartier generale di Ford), lanciando la sfida ai colossi del settore Uber e Lyft.
Zoom Ride – creata da Basel Al Yasin, ex responsabile del gruppo Panasonic in Qatar e Bil All Hashwi, quest’ultimo già ingegnere alla Ford – vede la luce in un momento particolarmente difficile. Il debutto era programmato per marzo 2020 ma la crisi dovuta alla pandemia ha rinviato all’inizio dell’autunno l’arrivo in strada dei suoi mezzi. Proprio per minimizzare il rischio contagi, a bordo dei veicoli della start up è stato installato un sistema automatizzato di luci ultraviolette che sanifica l’abitacolo a ogni viaggio. Inoltre devono obbligatoriamente esserci dei pannelli divisori tra conducente e cliente e a tutti è fornita la mascherina da indossare durante il percorso.
Ossessione sicurezza
Oltre alle iniziative contro il coronavirus, Zoom Ride nasce con un occhio particolarmente attento alla sicurezza a bordo: un problema gravissimo se si pensa che tra il 2017 e il 2018, la stessa Uber ha parlato di quasi 6mila denunce per molestie e aggressioni negli Usa, quasi tutte da parte di conducenti.
“Un terzo degli utenti del ride hailing – ha detto Bil Al Hashwi – sono donne e, secondo una ricerca che abbiamo condotto, la maggior parte non si sente al sicuro se al volante c’è un uomo. Per questo Zoom Ride offre alle clienti la possibilità di scegliere se preferiscono avere un conducente del loro stesso sesso. Inoltre il passeggero può condividere tutte le informazioni sul suo spostamento con altre persone – per esempio membri della famiglia – anche se questi non dispongono sugli smartphone della nostra app”. Ad ancora maggior tutela, sia il guidatore che il passeggero hanno a disposizione un “panic button” che consente di allertare la sede centrale dell’azienda – a Dearborn – 24 ore su 24 ed eventualmente di chiamare i soccorsi.
Un buon successo
Inizialmente Zoom Ride prevedeva di avere tra i 200 e i 300 conducenti registrati ma l’iniziativa, complice anche la contrazione degli affari per le società concorrenti dovuta alla pandemia, ha già fatto toccare quota 800 richieste.
Tra le novità proposte dall’azienda anche l'opportunità di affittare un mezzo più grande per effettuare gite nei dintorni dell’area servita e di condividere con altri che fanno tragitti simili le spese per il passaggio. Previsti anche servizi ad hoc da e per l’aeroporto internazionale di Detroit, nella contea di Wayne.
Zoom Ride ha in progetto di ampliare la propria presenza anche ad altre parti degli Usa, inizialmente a Miami, Orlando e Fort Lauderdale, in Florida, dove è stata già aperta una sede succursale. Poi sarà la volta di Chicago e Boston, ma non di New York: “Lì – dicono da Zoom Ride – la situazione è troppo complicata (anche per il Covid-19) e la concorrenza già agguerritissima”.