8 Ottobre 2000: sono trascorsi 20 anni da quella giornata a Suzuka, in Giappone, in cui Michael Schumacher vinse il primo dei suoi cinque titoli al Mondiale Piloti di Formula 1 con la Ferrari riportando il trofeo a Maranello ben 21 anni dopo Jody Scheckter.
Il momento di riprendersi
Nonostante la rottura di tibia e perone subita nel 1999 nell'incidente di Silverstone, il 2000 comincia sotto i migliori auspici per Schumacher. Michael vince 5 delle prime 8 gare, con 22 punti di vantaggio, ma tra ritiri ed incidenti il tedesco si presenta al Gp d'Italia con 6 punti di svantaggio rispetto ad Hakkinen. Il ferrarista però vince in Italia e negli Usa, si riprende la testa della classifica con 8 punti di vantaggio, anche grazie al ritiro del finlandese ad Indianapolis. A due gare dal termine a Schumi bastano due secondi posti.
La prima sfida a disposizione di Michael è l'8 ottobre a Suzuka.
Una sfida speciale
Nelle qualifiche Schumacher conquista la pole davanti ad Hakkinen per soli 9 millesimi. Al via però Michael viene bruciato dal rivale. Ma il vero colpo di scena c'è quando sul tracciato comincia a piovigginare: con la pista umida il campione non perde di vista l'obiettivo e recupera terreno su Hakkinen fino ad arrivargli a pochi decimi di distanza.
Il primo di una serie di successi
Quando Hakkinen rientra ai box, Schumacher rimane in pista per altri tre giri guadagnando 27 secondi sull'avversario. Il tedesco si ferma ai box, i meccanici sono impeccabili e il pilota riparte dopo 6 secondi, con un margine di sicurezza sul finlandese. Gli ultimi 13 giri sono adrenalinici ma alle 9.03 Italiane è ufficiale: Michael Schumacher è campione del mondo in Ferrari. La scuderia di Maranello tornava a vincere. Di nuovo, si apriva un'era favolosa per il Cavallino.