Una citycar elettrica da 17,4 cavalli che batte la Tesla Model 3. Non stiamo parlando di prestazioni, ovviamente, ma di numeri di vendita, quelli della Wuling Hong Guang Mini, microcar cinese che nel mese di agosto è stata l’elettrica più venduta nel paese asiatico, strappando il record alla berlina di Palo Alto.
Economica e pratica
Lanciata a fine luglio, la Hong Guang Mini (frutto di una joint venture tra la General Motors e i costruttori locali Saic e Wuling) ha totalizzato in poche settimane oltre 50mila ordini, sorprendendo persino il costruttore, che ora sta cercando nuovi siti per ampliare la capacità produttiva della vettura. Nel mese di agosto sono stati 15mila gli esemplari consegnati, mentre la Model 3 si è fermata a 11mila unità.
Qual è il segreto di questa vetturetta elettrica (venduta per ora solo in Cina)? Anzitutto il prezzo: tra i 28.800 e i 38.800 yuan, ovvero da poco meno di 4.000 euro per le versioni base a poco più di 5.000 euro per quelle più accessoriate. In secondo luogo, la praticità. L’auto è infatti lunga 2,917 metri, ma ha 4 posti e un bagagliaio (ribaltando i sedili posteriori) di ben 741 litri.
Pensata per la città
Pensata principalmente per il commuting quotidiano nelle grandi metropoli, la Wuling Hong Guang Mini è disponibile con due tagli di batterie: da 9,2 kWh, che permette di percorrere fino a 120 chilometri, e da 13,8 kWh, accreditato di un’autonomia di 170 chilometri.
La microcar è in grado di arrivare fino a 100 chilometri orari e offre di serie Abs, sistema di monitoraggio della pressione pneumatici, cellula di sicurezza a deformazione controllata, attacchi Isofix e sensori di parcheggio, mentre aria condizionata e impianto stereo sono optional. Non disponibili, invece, gli air bag.
Un settore in crescita
La Hong Guang Mini non è un caso isolato. Anche altri costruttori cinesi, come Byd e Baic, stanno sviluppando microcar a batteria, una tipologia di auto che sta prendendo piede dopo le modifiche apportate da Pechino al suo schema di incentivi per vetture elettriche. A fine 2019 i sussidi sono stati aboliti, salvo poi essere reintrodotti nella primavera del 2020, con una minore entità e indirizzati solamente ai veicoli che rispettano determinati parametri di efficienza e autonomia.
Di conseguenza, molti costruttori locali si stanno orientando verso la produzione di veicoli molto economici che, come la Hong Guang Mini, non beneficiano degli incentivi, ma hanno dalla loro un basso prezzo di acquisto. Un risultato non previsto dalle autorità di Pechino, che hanno modificato la normativa sui sussidi proprio per incrementare il livello di qualità delle automobili elettriche vendute nel paese.