E’ nata per rispondere a una sfida in puro stile americano, con tanti cavalli, ruote fumanti e cilindrate proibitive. Nel 1993 la Corvette ZR-12, spinta da un motore V12, ha mostrato al mondo - e soprattutto ai rivali di Dodge - quello che la Casa americana era in grado di fare, ma non è mai entrata in produzione.
Esagerata in tutto
La storia dell’unica Corvette V12 mai realizzata inizia nel 1992, quando Dodge presentò la Viper, mossa da un V10 8.0 litri progettato per i grandi pickup e modificato da Lamborghini per arrivare ad erogare 400 cavalli. Il lancio della vettura mise in ombra la contemporanea Corvette, la cui quarta generazione (C4) era dotata di un V8 da 5.7 litri che erogava 300 cavalli nella versione standard, e 375 cavalli (poi arrivati a 405) nella più potente ZR-1.
Chevrolet decise quindi di rispondere agli avversari ordinando ai suoi ingegneri di sviluppare un’auto che superasse la Viper sotto ogni aspetto: per potenza, coppia, velocità, persino per numero di cilindri. L’unica scelta che i tecnici avevano per superare il frazionamento del V10 Dodge era optare per un V12, una tipologia di motore molto gettonato dalle sportive europee ma poco diffuso oltreoceano.
Venne quindi chiamato in causa Ryan Falconer, specializzato nella produzione di propulsori da gara per automobili, motoscafi e aerei. Il nuovo V12 venne sviluppato partendo da un motore marino e facendo ampio uso di alluminio per il monoblocco e i componenti, una soluzione fondamentale per contenerne il peso, viste le dimensioni importanti: la cilindrata era infatti di 9.8 litri.
Difficile da domare
Il risultato furono 680 cavalli e un’impressionante coppia di 920 newtonmetri, scaricati ovviamente sulle sole ruote posteriori e senza alcun ausilio elettronico. Un’auto che si preannunciava tanto difficile da domare (le venne dato il soprannome “Conan”, dal personaggio fantasy Conan il barbaro), quanto costosa da mettere in commercio, visto che durante i test la ZR-12 aveva evidenziato la necessità di un’ulteriore fase di sviluppo.
Il propulsore tendeva infatti a surriscaldarsi per via dell’impianto di raffreddamento sottodimensionato (l’enorme V12 occupava tutto lo spazio disponibile nel vano motore). Queste criticità sancirono la bocciatura del progetto e la Corvette ZR-12 rimase allo stato di prototipo, ma non prima di aver mostrato le sue potenzialità sul classico quarto di miglio (circa 400 metri), coperto in 11,6 secondi con una velocità di uscita di 214 chilometri orari.
La vettura è quindi entrata a far parte dell’Heritage Center di General Motors, e successivamente è stata data in prestito al National Corvette Museum di Bowling Green (Kentucky), in cui si trova tuttora esposta.