AUGSBURG - In occasione di una visita in Germania al Mazda Classic - Automobil Museum Frey per il centenario della Casa giapponese, abbiamo guidato delle auto che hanno fatto la storia del brand di Hiroshima. Tra queste, la MX-5 del 1995 e la RX-7 cabrio con motore Wankel del 1991.
La roadster per eccellenza
Il primo test drive lo abbiamo effettuato al volante di una MX-5 Roadster del 1995, colore Racing Green. Riconoscibile dalla numerazione del telaio NA, fu presentata per la prima volta al Salone di Chicago del 1989 per poi essere venduta in tutto il mondo con denominazioni differenti, Miata negli Stati Uniti ed Eunos Roadster in Giappone, entrambe disponibili solo con cambio automatico.
Il modello in prova è dotato di un motore da 1.800 centimetri cubici e 130 cavalli di potenza, introdotto a cinque anni di distanza dal debutto, con cambio manuale a 5 marce. In questo restyling della prima serie, il design è rimasto sostanzialmente invariato. Gli interni sono molto minimal: al centro della plancia le due bocchette dell'aria condizionata che può essere gestita manualmente e poco più in basso radio e mangianastri.
Nonostante siano passati 25 anni, questo modello rimane piacevole da guidare, grazie alla leggerezza (appena 990 chilogrammi) del corpo vettura e alle risposte sempre precise di sterzo e cambio.
Wankel a cielo aperto
Scendiamo dalla MX-5 e saliamo su una Mazda RX-7 cabrio del 1991, la sportiva a motore rotativo (Wankel) più venduta della storia: quasi un milione di unità. Il modello su cui saliamo è la variante cabriolet, con capote estraibile elettricamente di serie, riservata solo a questa generazione lunga 4,2 metri, larga 1,7 e alta 1,2, per un peso complessivo di 1.163 chilogrammi. L'auto è di colore bianco e con la guida a destra come la MX-5 precedente. Appena avviata, inizia a farsi sentire il motore 13B Twin-Rotor Turbo da 237 cavalli di potenza, cambio manuale a cinque marce, che consente di effettuare lo 0-100 chilometri orari in 5 secondi e raggiungere una velocità massima di 255 chilometri orari. Rispetto alla prima serie, erano stati apportarti dei miglioramenti alle prestazioni come il sistema Mazda Dtss (Dynamic Tracking Suspension System) e il turbocompressore.
Anche qui la prontezza di risposta dello sterzo è molto buona, mentre gli innesti del cambio non sono sempre precisi, soprattutto con la terza marcia che fatica a entrare. Gli interni in pelle non presentano grossi segni di usura e lo stato generale di conservazione è ottimo. A bordo è presente il climatizzatore e anche il cruise control che completano la ricca dotazione dell'allestimento base.
Forse la seconda RX-7 non sarà ricordata come la più famosa delle Mazda, ma resta la prima e unica cabrio con motore rotativo del mondo.