La Volkswagen Golf torna al primo posto. La berlina compatta ha riconquistato a luglio 2020 la corona di vettura più venduta in Europa con 31.148 unità immatricolate nel mese, posizione che le era stata sottratta dalla Renault Clio a maggio e giugno. La Golf è stata anche l’auto più venduta nel Vecchio continente nei primi sette mesi del 2020 con 150.804 nuove targhe.
Questo buon risultato non è il solo a far sorridere i manager del costruttore tedesco. Nonostante tutto la Golf resiste all’attacco dei suv che stanno letteralmente spopolando: nel 2019 hanno rappresentato il 37% delle immatricolazioni nel Vecchio continente.
Impossibile, certo, non risentire del successo dell'architettura a ruote alte, ma l’effetto non è stato così clamoroso. Seppur in calo, la Golf è riuscita a mantenere una certa costanza nelle vendite, passando dalle 490mila auto del 2015 alle 410mila del 2019 (482mila nel 2017, 445mila nel 2018). Non male se si pensa l'anno scorso il mercato era già a conoscenza dell’arrivo dell’ottava generazione proposta in cinque versioni elettrificate: tre mild hybrid da 110, 130 o 150 cavalli, e due ibride plug-in da 204 o 245 cavalli.
Rivali a distanza
Volumi importanti e, finora, impossibili da raggiungere dalle concorrenti. La Ford Focus è riuscita comunque a mantenere la sua media (224mila auto nel 2019, 200mila nel 2018, 212mila nel 2017 e 2016), ma i numeri sono troppo distanti da quelli della concorrente tedesca. La Peugeot 308 conosce invece una crisi più profonda se è passata dalle 213mila auto del 2015 alle 141mila del 2019 (-51%).
I suv non sembrano impensierire più di tanto la Golf, nemmeno quelli compatti di casa Volkswagen. Oltre alla T-Roc appena più piccola, la più grande Tiguan ad esempio ha conosciuto un’ottima crescita in Europa passando dalle 148mila auto del 2015 alle 264mila del 2019, tante ma ancora lontane dai numeri della berlina.
"Evoluzione non rivoluzione"
“Siamo sulla strada giusta. Gli ordini della nuova Golf in Europa sono aumentati solo a luglio del 20% nonostante la pandemia di Coronavirus”, scrive su Twitter Juergen Stackmann, capo delle vendite di Volkswagen. Un successo figlio di una buona reputazione in fatto di affidabilità, di buone politiche per quanto riguarda le flotte (decisive per un modello di questo segmento) e di un valore residuo soddisfacente.
“Questa vettura deve evolversi ma non stravolgersi. Cambiarla completamente sarebbe un errore. La Golf deve essere sempre riconoscibile e conservare i valori che l’hanno fatta diventare un modello di successo: solidità, praticità e adattamento agli usi più disparati dal lavoro alla famiglia al divertimento”, ci raccontava Klaus Zyciora Bischoff, responsabile del design del gruppo Volkswagen, durante la presentazione dell’ottava generazione al quartier generale di Wolfsburg. “Se siamo arrivati a 35 milioni di Golf nel mondo dal 1974 un motivo ci sarà”.