Oggi, 3 settembre, sono trascorsi 145 anni dalla nascita di Ferdinand Porsche. Il fondatore del marchio omonimo, celebre anche per aver progettato il leggendario Volkswagen Maggiolino, è stato una personalità chiave dell'industria automotive del Novecento, simbolo di una mobilità proiettata verso il futuro. Ecco perché pensiamo che avrebbe guardato con molta attenzione al presente elettrificato dell'automobile. Chissà quanto avrebbe apprezzato l'offensiva a zero emissioni di Porsche, il marchio che per primo ha lanciato il suo guanto di sfida alla Tesla di Elon Musk.
Dalle carrozze alle e-car
Nato a Maffersdorf, in Austria, nel 1875, Ferdinand Porsche avrebbe dovuto seguire la strada di suo padre e diventare un artigiano mastro lattoniere. Nel 1893, invece, decide di trasferirsi a Vienna per lavorare come apprendista presso una società di ingegneria elettrica. La sua carriera parte a tutta velocità e diventa capo del dipartimento di test dell'azienda. In quell'occasione incontra Ludwig Lohner, dirigente dell'impresa di produzione di carrozze Jacob Lohner. Durante i suoi viaggi negli Stati Uniti, Lohner aveva capito che l'era del cavallo e del buggy stava per concludersi e voleva iniziare a produrre veicoli elettrici e a gas. Pensava che le auto a batteria, silenziose e prive di fumi di scarico, sarebbero state facilmente commerciabili.
Lohner commissiona a Porsche la creazione di un propulsore elettrico. Il risultato debutta sulle strade di Vienna il 26 giugno 1898, era la P1. Costruita dallo stesso Porsche, aveva un "motore elettrico ottagonale" montato posteriormente, alimentato da batterie "Tudor".
La P1 poteva raggiungere una velocità massima di 34 chilometri orari; una singola carica lo avrebbe portato fino a 79 chilometri di autonomia. Il veicolo era una sorta di antesignana cabriolet: poteva essere trasformato in coupé a seconda della stagione.
Una strada a zero emissioni
Nel settembre 1899, Ferdinand Porsche presenta la P1 a un'esposizione internazionale di autoveicoli a Berlino: è uno dei 19 produttori di veicoli elettrici tra i circa 120 espositori (la maggior parte erano auto a gas). A guidare l'auto è lui stesso in una corsa su strada di 24 miglia, durante la quale deve trasportare altri tre passeggeri. Il percorso impegnativo comprendeva pendenze, una sezione ad alta velocità di 8,6 chilometri e un test di efficienza di 7,8.
Le difficoltà tecniche hanno impedito a più della metà dei partecipanti di raggiungere il traguardo, mentre altri non sono stati valutati a causa del mancato rispetto del requisito di velocità minima.
Porsche e la P1 vincono la gara, battendo il secondo classificato di 18 minuti. La P1 conquista anche il premio per l'efficienza, registrando il minor consumo energetico nel traffico urbano.
Poco dopo la mostra di Berlino, Porsche diviene il capo progettista di Jacob Lohner. Nel 1900, all'Esposizione Universale di Parigi, presenta la Lohner-Porsche, un'auto sportiva dotata di quattro motori elettrici sui mozzi delle ruote, annunciata come prima vettura passeggeri a trazione integrale al mondo. Porsche ha continuato a progettare auto per Austro-Daimler, Daimler-Benz e Steyr prima di fondare la Casa automobilistica omonima nel 1931. La Type 356, la prima vettura sportiva a portare il nome Porsche, fu lanciata nel 1948.
La storia molto elettrica di Ferdinand si sposa cent'anni dopo con un'azienda che corre a batteria. Dopo la Taycan elettrica toccherà al suv Macan l'esordio a zero emissioni, mentre il ceo Oliver Blume ha promesso che oltre il 50% dei modelli Porsche in vendita entro il 2025 sarà ibrido o elettrico. Sembra un degno erede del fondatore.