La Ferrari ha vinto venti volte il Gran premio di casa, l’unico in cui il suo fondatore qualche volta metteva piede in pista. Monza e il Gran premio d’Italia, arrivato alla sua 91esima edizione dal 4 al 6 settembre, sono la casa della Rossa. Una casa che quest’anno aprirà le sue tribune a circa 250 persone che ci hanno aiutato a combattere il Covid-19. Resterà vuota di tifosi, ma anche di speranze.
Perché la Ferrari di oggi, quella che sta navigando nel bel mezzo di una "tempesta" (come il team manager della squadra Mattia Binotto preferisce definire la crisi), arriva alla gara di casa, l’ottava di questa strana stagione, senza poter sognare di vincere. Lo confermano i risultati delle prime sette sfide stagionali, soprattutto il naufragio di domenica scorsa in Belgio, dove un anno fa aveva trionfato Charles Leclerc alla sua prima vittoria in Rosso. Un successo replicato la settimana successiva proprio a Monza, pochi giorni dopo aver festeggiato i 70 anni della Scuderia in Piazza del Duomo.
Gara da incorniciare
Un anno fa Monza andò in delirio per Leclerc, il rettilineo sotto il palco si trasformò in un mar rosso di bandiere, cappellini, magliette. Sembrava l’inizio di un sogno. In realtà fu l’antipasto di un incubo perché la superiorità mostrata dalla Ferrari in pista con Hamilton che pure a DRS aperto non riusciva a superare la SF90, insospettì tutti gli avversari. Non ci furono reclami ufficiali, ma solo tanti “rumors” e alla fine la Fia ha dovuto svolgere la sua inchiesta. Chiusa poi con un accordo segreto che, visti i comportamenti del motore Ferrari in questa stagione, ci racconta tante cose.
Appello ai tifosi
Quella Ferrari non c’è più, adesso i tifosi devono accontentarsi di questa che al massimo potrà aspirare a una terza o quarta fila dietro a due Mercedes, una Red Bull e magari pure a Racing Point o Renault. La Scuderia non si nasconde, ma chiede aiuto ai suoi supporter: “Non è stato un buon weekend ma non smettiamo di lottare – ha twittato dopo il Belgio - non è la prima volta che ci troviamo ad affrontare delle difficoltà, ma ne siamo sempre usciti. Più che mai in momenti come questo abbiamo bisogno dei nostri tifosi. Grazie di essere al nostro fianco”.
Sebastian Vettel - che è alla fine dell’amore - ha aggiunto: “Sarà meno difficile congedarsi da Monza senza tifosi…”. Nonostante l’anno orribile non ci sono rivoluzioni in vista, la proprietà ha deciso di puntare su Binotto che però si sta già guardando in giro per rinforzare la squadra con l’innesto di nuovi tecnici. Per adesso ci si deve accontentare della storia. Il Gran premio d’Italia sarà il numero 999 e il successivo, sulla pista di casa al Mugello, il numero 1000. Un traguardo che nessuno ha tagliato prima. Peccato che la monoposto dedicata all’anniversario, la SF1000, sia - risultati alla mano - una delle peggiori dell’era moderna.