Finora sono 18 i cantieri terminati per la realizzazione delle nuove piste ciclabili a Milano: in totale 21 chilometri di percorsi la cui costruzione è iniziata alla fine dello scorso aprile e che oggi sono aperte alla circolazione di biciclette e monopattini. Si tratta di interventi del programma "Strade aperte" lanciato nel capoluogo lombardo per offrire nuove alternative di mobilità sostenibile e sicura.
Entro il 15 ottobre prossimo verranno completati gli ulteriori 9 cantieri in programma che faranno salire a 35 i chilometri di nuovi percorsi ciclabili per gli spostamenti urbani. Soddisfatto l'assessore alla Mobilità Marco Granelli. "Avevamo fatto una promessa e oggi siamo vicini alla meta che ci eravamo prefissati", spiega l'assessore, "queste nuove infrastrutture costituiscono una vera alternativa all'automobile integrandosi con il trasporto pubblico per consentire spostamenti agili, veloci e sicuri. Volevamo essere pronti per il ritorno alle attività dei cittadini e per la riapertura delle scuole e ci stiamo riuscendo".
Più sicurezza per tutti
Molti dei nuovi itinerari, infatti, sono stati progettati proprio per i tragitti casa-lavoro o casa-scuola, anche se, puntualizza Granelli, "siamo perfettamente consapevoli che le bici non possano sostituire autobus e metropolitane e stiamo lavorando anche per rendere possibile tornare a usare il trasporto pubblico in sicurezza. Ma per chi si muove nel raggio del proprio quartiere o su distanze brevi la bicicletta o il monopattino sono una scelta possibile che vogliamo stimolare”.
La rete di ciclabili milanese è diversificata a seconda della morfologia delle strade urbane. Ci sono, per esempio, percorsi in struttura (come via Monte Rosa tra Amendola e Buonarroti), ciclabili miste in struttura e segnaletica (tra cui l'itinerario Bisceglie-Bande Nere), itinerari tracciati in sola segnaletica ricavate sulle normali carreggiate (tipo su corso Buenos Aires) e i controviali dove il limite di velocità è stato ridotto a 30 chilometri orari per permettere la circolazione congiunta e in piena sicurezza di bici, auto, moto e pedoni.
"Molti di questi interventi", spiega l'assessore, "sono importanti per la sicurezza stradale perché realizzati su strade dove accadevano molti incidenti con feriti. Mi riferisco, per esempio, alle vie Legioni Romane, Berna e Zurigo dove la maggior parte dei sinistri erano riconducibili ad alta velocità e manovre azzardate. O viale Monza, dove negli ultimi nove anni si è registrato un incidente ogni 3 giorni, con 150 feriti all'anno, dei quali il 69% erano pedoni, ciclisti e motociclisti, a causa dell'alta velocità e della sosta irregolare".