LONDRA - Il Regno Unito intende continuare a utilizzare le normative dell'Unione europea nel campo delle emissioni di biossido di carbonio delle auto, nonostante il definitivo addio all’Europa alla fine di quest'anno.
Secondo un documento del governo britannico reso pubblico, l’intenzione è quella di mantenere un regime normativo "il più vicino possibile a quello abituale per i produttori”.
La Gran Bretagna ha votato per lasciare l'Unione europea nel 2016 proprio per non sottostare alle norme comuni: tuttavia, da allora le case automobilistiche hanno dichiarato di non voler affrontare un sistema a due livelli, cioè con regolamentazioni differenti per le vetture costruite nel Regno Unito e destinate al mercato interno o a quello continentale.
Il governo – dal canto suo - vuole incoraggiare la vendita di auto elettriche e intende vietare la vendita di tutti i veicoli con motore a combustione interna (comprese le ibride plug-in) entro il 2035.
Questione di peso
Le case automobilistiche dovranno pagare una multa pari a 86 sterline (95 euro) per ogni grammo di CO2 che ecceda il limite delle emissioni, attualmente fissato dall’Unione a 95 grammi per chilometro.
I costruttori continueranno a basare i loro obiettivi sul peso medio dei veicoli venduti, ma invece di guardare ai pesi della flotta per il Regno Unito, il sistema continuerà a fare riferimento alle medie dei veicoli venduti nell'Europa dei 27.
"La flotta britannica è più pesante di quella degli altri Paesi e quindi passare dalla media continentale a un valore specifico del Regno Unito renderebbe immediatamente gli obiettivi normativi più impegnativi per tutti i produttori", si legge nel documento del governo di Boris Johnson.
Il peso medio delle auto vendute nel Regno Unito nel 2018 è stato di 1.466 chilogrammi (o 3.232 libbre, se preferite), mentre in Europa la media è di 1.420 chili (3.130).
La Gran Bretagna intende mantenere anche l'obiettivo europeo di riduzione delle emissioni di CO2 del 15% per le automobili e i furgoni a partire dal 2025, e del 37,5% per le vetture e del 31% per i furgoni nel 2030.