L'articolo è integralmente ripresa dal numero 124 de l'Automobile di Giugno 1979.
Prima di partire in vacanza
Sia la Fiat 126 che la Citroën 2 CV, pur robuste e affidabili, non sono però bestie da soma: se si decide di sovraccaricare una macchina bisogna sceglierla di grossa cilindrata. Vediamo insieme qualche regoletta da tener presente per non avere sorprese.
Secondo la Citroën, non si dovrebbe mai montare un portapacchi sulla 2 CV; anche la capacità di traino è un po' ridotta (400 kg). Sulla 126 è possibile montare un portapacchi ma non superare mai i 50 kg di carica. Per il traino stare inoltre al di sotto dei 670 kg dichiarati dalla Fiat.
Agili nel traffico e facili da parcheggiare
La 2 CV richiede un po' di assuefazione ma una volta fatta la mano con lo strano cambio (sul cruscotto) e l'occhio con le non indifferenti dimensioni, si guida nel traffico con vero piacere. Ottima per lo shopping, grazie al grande portabagagli (ma è bene coprire la ruota di scorta con un telo). Malgrado la lunghezza e il diametro di sterzata (11 metri), si parcheggia bene: attenzione però ai parafanghi che sporgono dalla carrozzeria. Un po' limitata l'aerazione nel traffico caotico (i vetri posteriori sono fissi) se non si apre il tetto.
Fiat 126 si infila dappertutto e si parcheggia in un fazzoletto: è una cittadina per eccellenza. Facilissima da guidare, non presenta alcun problema di adattabilità. Qualche problema, invece, per le compere: il portabagagli è un po' piccolo e i pacchi ingombranti vanno sul sedile posteriore. Molto ridotto il diametro di sterzata (8,60 metri) e sempre leggero in manovra il volante. Ottima la visibilità, accurata l'aerazione ma soprattutto praticissimi in città i paraurti integrali (che proteggono la carrozzeria anche sui lati).