Una supercar americana con sangue inglese. Quando Ford decise di realizzare nei primi anni Sessanta la GT 40, pensata per battere la Ferrari nelle gare statunitensi di durata, creò una divisione in Gran Bretagna a Slough, la Ford Advanced, con l’intenzione di cercare nel Paese un partner per lo sviluppo della vettura.
Il parere di Carroll Smith e Carroll Shelby
Dopo diversi colloqui, interpellando tra i vari costruttori anche Cooper e Lotus, venne scelta la proposta della Lola Racing Cars. Anche su suggerimento dei veterani delle corse americane Carroll Smith e Carroll Shelby che, a riguardo, preferirono il progetto di Eric Broadley, patron e fondatore della casa inglese, definito non a caso da molti proprio in seguito alla collaborazione con Ford, come “l’uomo capace di mettere paura a Enzo Ferrari”.
Un inizio difficile
Fu proprio Broadley a suggerire di equipaggiare la vettura con un V8 sostenendo che sarebbe stato il motore migliore per battere la concorrenza. E così accadde ma non subito.
Presentata al Salone di New York del 1964, la nuova sportiva di Dearborn non trovò infatti subito il successo. Equipaggiata inizialmente con un propulsore di 4,2 litri derivato dalla serie, montato su uno chassis studiato dalla Lola, rivelò nella versione d’esordio gravi carenze aerodinamiche e strutturali. Tanto da spingere la Ford nel 1965 a riprogettarla quasi completamente, dotandola di un motore più potente.
Le vittorie
La mossa di rivelò azzeccata e la GT 40 conquistò subito la prima vittoria alla 2.000 km di Daytona. Cui seguirono quelle alla 24 Ore di Le Mans dove nel 1966 conquistò tutti e tre i gradini del podio e nel 1967, toccando una velocità di punta di 343 chilometri orari, la più alta sino ad allora, si lasciò dietro anche la Ferrari 330 P4.
L'erede moderna
La GT 40, dove l’acronimo nel nome stava Gran Turismo sebbene mai omologata per questa categoria, mentre il numero 40 indicava i pollici di altezza della vettura misurata al parabrezza, è stata prodotta dalla Ford fino al 1969.
A lei è oggi ispirata la Ford GT, costruita con il contagocce in 2 generazioni dal 2004, ed equipaggiata con componenti da pista. A cominciare dal motore da 600 cavalli, fino al telaio in fibra di carbonio e alluminio vestito da una carrozzeria dotata di appendici aerodinamiche attive. A volte ritornano.