DS, marchio premium del gruppo Psa, avrebbe intenzione di lanciare sul mercato tre nuovi modelli entro il 2022, per portare avanti l’espansione del brand diventato indipendente da Citroen nel 2014. Secondo quanto dichiarato da Alain Descat, numero uno del marchio nel Regno Unito al magazine inglese Auto Express, “nei prossimi anni le vetture all’interno dei nostri showroom saranno sei”.
Oltre al crossover DS3 Crossback, al suv DS7 Crossback e alla berlina DS9 (in arrivo nel 2021), il costruttore francese potrebbe far debuttare una vettura di segmento C, la DS4 in versione berlina e station wagon che si posizionerebbe tra i due modelli a ruote alte, e un suv grande che potrebbe chiamarsi DS9 Crossback.
"Un quarto della vendite è elettrificato"
Il marchio DS punta tutto sull’elettrificazione: “Un quarto dei nostri modelli attuali venduti sul mercato europeo è elettrificato. Un dato che ci ha permesso di raggiungere il miglior valore di media di emissioni di CO2 per chilometro percorso tra i marchi premium, pari a 79,9 grammi per chilometro. Decisamente al di sotto delle richieste delle autorità dell’Unione”, continua Descat.
In futuro, poi, arriveranno altri modelli 100% elettrici (al momento in gamma c’è la DS3 Crossback E-Tense mentre la DS7 Crossback è offerta in versione benzina, diesel o ibrida plug-in), realizzati sulla nuova piattaforma eVMP del gruppo Psa, annunciata dal ceo Carlos Tavares durante la presentazione dei risultati del primo semestre 2020. L’architettura avrà una capacità di stoccaggio di 50 chilowattora disponibile tra i due assi e consentirà un’autonomia compresa fra i 400 e i 650 chilometri nel ciclo Wltp.
Quale ruolo dopo la fusione con Fiat Chrysler?
Descat comunque ci va cauto: “La gamma non è completamente definita e non è ancora del tutto deciso quali saranno i modelli che presenteremo. Io sono orientato anche verso qualcosa di grandi dimensioni. Quando si lanciano nuove auto bisogna oggi assicurarsi che siano globali. La DS9, ad esempio, è perfetta per molti mercati differenti, a partire dalla Cina”.
DS sta vivendo una fase di rilancio che tuttavia non risponde del tutto ad alcuni interrogativi sul suo futuro, sia per la crisi globale in corso e soprattutto alla luce del processo di fusione con Fiat Chrysler in un nuovo gruppo dove i marchi saranno 14. Troppi, per alcuni analisti.
Dopo un inizio difficile, il 2019 in Europa ha comunque visto un incremento delle consegne del 17,4%, mentre i primi due mesi del 2020, prima dello scoppio della pandemia, hanno registrato una crescita del 46,6% a gennaio (4.933 unità) e del 106,5% a febbraio (5.728).