Fiat Chrysler sente il colpo derivante dalla crisi a causa della pandemia di coronavirus e registra nel secondo trimestre 2020 un forte perdita nelle vendite e nei ricavi. Il costruttore italo americano ha consegnato 424mila unità a livello globale, il 63% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente con una perdita netta di circa 1 miliardo di euro.
Conseguentemente i ricavi si sono attestati intorno agli 11,7 miliardi di euro, in calo del 56% rispetto al 2019 quando erano 26,7 miliardi. Mike Manley, ceo del gruppo Fca, è comunque fiduciooso: “L’azienda resta vigile sulla salute e sulla sicurezza dei propri dipendenti, i nostri stabilimenti sono ora operativi, la rete ha ripreso le vendite sia nelle sedi che online e abbiamo la flessibilità e la forza finanziaria per portare avanti i nostri piani". Nel secondo semestre di quest'anno, il gruppo prevede una "performance forte".
Consegne in calo ovunque
La contrazione delle vendite ha interessato tutti i mercati di riferimento del gruppo Fiat Chrysler. In particolare in Nord America sono state consegnate 225mila vetture da aprile a giugno (-62% rispetto al secondo trimestre 2019), con ricavi netti in flessione del 53%. “In Nord America siamo comunque riusciti ad aumentare la quota del mercato delle vendite al dettaglio da aprile a giugno, grazie a una domanda superiore alle aspettative”, continua Manley.
Nella regione Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) le unità vendute sono state 129mila, registrando un calo del 65% e del 60% sui ricavi. Il costruttore ha fatto sapere che il piano per il lancio di quattro nuovi modelli elettrificati "ad alta tensione" entro il 2020 per il mercato del Vecchio Continente (Fiat 500 elettrica e le Jeep Renegade, Compass e Wrangler ibride plug-in) non ha subito alcuna variazione, prevedendo che la produzione tornerà ai livelli pre-Covid già in questo trimestre, entro il 30 settembre.
"Fusione con Psa a ritmo sostenuto"
La fusione con il gruppo francese Psa sta proseguendo come da programma: “Questa crisi ha evidenziato ancora di più quanto sia importante per noi portare a termine la fusione con il gruppo Psa. Il piano prosegue a ritmo sostenuto ed entro il primo trimestre 2021 lo porteremo a termine. Non crediamo che l’indagine dell’Antitrust della commissione europea possa causare alcun ritardo nelle tempistiche della realizzazione di Stellantis”, conclude Manley.