Il gruppo Renault ha perso nel primo semestre del 2020 ben 7,29 miliardi di euro, una cifra record. A causa del coronavirus che ha tenuto chiuso fabbriche e concessionarie per un lungo periodo nel mondo, le vendite sono diminuite di oltre un terzo, mentre hanno pesato più del solito i mancati contributi finanziari di Nissan di cui Renault detiene il 43 per cento, anch'essa nei guai.
"Anche se la situazione è senza precedenti, non è quella finale", ha detto in un comunicato Luca de Meo, il ceo del gruppo francese arrivato al volante l'1 luglio scorso, "ho completa fiducia sulla capacità del gruppo per una ripresa".
Il piano di tagli
Nel maggio scorso, Renault ha varato un piano pesante di tagli: 14.600 posti di lavoro in meno nel mondo e una riduzione della produzione di un quinto per arrivare entro due anni a un risparmio di 2 miliardi di euro, di cui già 600 milioni nell'anno in corso. In giugno dal governo francese, che è azionista, Renault ha ottenuto un prestito agevolato di 5 miliardi. Tocca ora a de Meo riportare la barra a dritta, dal piano prodotti alla finanza a una nuova relazione con Nissan dopo le forti turbolenze seguite all'arresto e all'uscita di scena del presidente dell'Alliance franco-giapponese Carlos Ghosn.