Molti la definiscono come la più bella automobile mai costruita. Una scultura su quattro ruote capace di volare su piste e strade con le sue ali di gabbiano. Quei particolari sportelli cui la Mercedes 300 SL Gullwing deve gran parte della sua fortuna. Quel fascino senza tempo che ha fatto perdere la testa a personaggi celebri tra i quali Clarke Gable, Gregory Peck, Elvis Presley, Anita Ekberg e Sofia Loren. E che l’ha resa negli anni un modello ricercato dai collezionisti di tutto il mondo con quotazioni milionarie.
Nata per correre
Prodotta inizialmente nel 1952 come vettura da corsa sotto la sigla W194, la SL 300 Gullwing è l’auto che per molti aspetti ha segnato la rinascita della Mercedes dopo la seconda guerra mondiale. Il progettista Rudolf Uhlenhaut ideò per lei una particolare struttura che prevedeva un telaio tubolare e costrinse i tecnici di Stoccarda a studiare delle portiere incernierate sul tetto che ruotavano verso l’alto, ricordando l’apertura alare di un uccello: di qui il nome Gullwing.
Subito vittoriosa
La sigla SL stava per "sport leicht", ovvero “sport leggera”, dando subito ad intendere che la SL 300 Gullwing era un modello nato all’insegna delle prestazioni. Cosa che la tedesca confermò subito vincendo nell’anno di esordio la 24 Ore di Le Mans e poco dopo la Carrera Panamericana.
La versione stradale
A suggerire alla Mercedes di realizzarne una versione stradale, presentata al Salone di New York del febbraio del 1954 e distinta dalla sigla W198, fu l’importatore di auto europee negli Stati Uniti Max Hoffman. Il quale studiò con la Casa alcune modifiche della carrozzeria, tra cui l’allungamento del frontale e un nuovo disegno della coda, oltre all’inserimento a bordo di accessori e finiture di pregio.
Spinta da un motore 6 cilindri in linea da 3.0 litri per 215 cavalli e in vendita con un prezzo base di 29mila franchi, un prezzo esorbitante per l’epoca, la 300 SL Gullwing W198 venne prodotta in 1.400 esemplari, 29 dei quali con carrozzeria in alluminio.
La 300 SL Roadster
Fu sostituita nel 1957, sempre su suggerimento di Hoffman, dalla 300 SL Roadster: una due posti scoperta più tradizionale con le portiere incernierate ai parafanghi, grazie a un nuovo disegno dei tralicci laterali, che permettevano un più facile accesso a bordo soprattutto al pubblico femminile con la gonna. Questa tuttavia, pur avendo un enorme successo con 5.116 unità prodotte, non ebbe lo stesso appeal della antenata capace ancora oggi di far sognare e girare la testa se capita la fortuna di vederla sfilare per strada.