Ultimo aggiornamento  25 marzo 2023 05:07

La Deathmobile di Animal House (VIDEO).

Linda Capecci ·

Il 28 luglio 1978 usciva nelle sale "Animal House", la college comedy cult diretta da John Landis, prima collaborazione tra il regista e l'attore John Belushi, anticipatrice del successo di "The Blues Brothers"(1980).  Tra le protagoniste di quella che è considerata una delle migliori cento commedie americane di tutti i tempi c’è anche un'auto che fa morire dal ridere, la "Deathmobile".

Tra risate e motori

Università di Faber, 1962. Larry e Kent, due giovani matricole impazienti d'iscriversi a una delle confraternite, vengono accettati dall'improbabile "Delta Tau Chi", composta solo da studenti ripetenti e con una condotta disastrosa. Le loro goliardate non conoscono limiti, tanto che le autorità del college decidono di accanirsi contro la confraternita per farla chiudere.

"Bluto" (John Belushi) e i suoi compagni vengono espulsi e decidono di ribellarsi rovinando la parata di fine anno: organizzano uno scherzo spettacolare che getterà nel ridicolo i loro nemici e metterà in subbuglio l’intera cittadina. Protagonista indiscussa della bravata è proprio la "Deathmobile": una Lincoln Continental del 1964 ultra-customizzata con tanto di teschio e tibie incrociate, fiamme e denti aguzzi.

Al volante dell'auto, in una performance esilarante che ha scritto la storia del cinema, c'era il leggendario stuntman Bud Ekins, controfigura di Steve McQueen ne "La grande fuga", e, seduto al posto del passeggero, off-camera, l'attore Tim Matheson (nei panni di Eric Stratton nel film), grande fan dello stuntman.

Difficile da distruggere

Matheson aveva già guidato la stessa Lincoln in una scena precedente: quella in cui viene distrutta durante l'escursione al Delta Lake Club, prima di essere trasformata nella buffa e cattivissima "Deathmobile".

"Non è stato particolarmente pericoloso in realtà, ma oggi sarebbe impensabile fare una cosa del genere sul set - ha dichiarato Matheson - Tutto quello che ho dovuto fare è stato premere forte sull'acceleratore".

"La Lincoln è un'auto particolarmente difficile da distruggere", ha dichiarato in proposito John Landis. Un paio di anni dopo il regista avrebbe di certo affinato la tecnica, con le sequenze da record di "The Blues Brothers", tra incidenti e inseguimenti non simulati.

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