Thierry Bolloré è stato nominato – a partire dal 10 settembre prossimo – ceo del gruppo Jaguar Land Rover - di proprietà degli indiani di Tata - e sostituirà Ralph Speth.
Bollorè, 57 anni, ha ricoperto il medesimo ruolo presso Renault per alcuni mesi, dopo la caduta in disgrazia di Carlos Ghosn - arrestato in Giappone per presunte false dichiarazioni e appropriazione di denaro - ma è stato successivamente estromesso dalla carica, soprattutto per essersi opposto alla progettata fusione con Fca.
"Businessman affermato"
A dare la notizia della nomina del manager francese è stato direttamente Natarajan Chandrasekaran – presidente del gruppo Tata Motors – che si è detto “entusiasta di accogliere a Jaguar Land Rover un businessman affermato a livello mondiale che ha dimostrato di saper gestire anche momenti di transizione difficili. Porterà alla nostra azienda una ventata di esperienza”.
Chandrasekaran ha anche voluto ringraziare il ceo uscente Ralph Speth, destinato a diventare vice presidente non esecutivo di JLR, “per un decennio di leadership e di visione sempre votata al bene del marchio”. Speth, ha aggiunto il presidente, conserverà anche il suo ruolo all’interno del board di Tata.
“Eredità senza pari”
“Jaguar Land Rover – ha detto a sua volta Bolloré commentando la nomina – è nota in tutto il mondo per il suo patrimonio heritage senza pari, la capacità di creare design straordinari e una profonda integrità nell’ingegnerizzazione. Sarà un onore per me guidare questo marchio in quello che continua a essere il periodo più difficile che la nostra generazione abbia dovuto affrontare. Le persone che sono dietro al nome Jaguar Land Rover sono la forza che guida il suo successo. Sono molto felice di entrare a far parte della squadra e proseguire a disegnare il futuro di questo marchio icona dell’automobilismo”.
Tagli dolorosi
Il compito che aspetta Bolloré non è certo dei più facili. La contrazione del mercato cinese, il più importante al mondo, e il successivo “lockdown” per la pandemia da Covid-19 hanno creato non poche incertezze per un marchio già provato dal calo delle vendite dei motori diesel, affrontato con una politica rigorosa e dolorosa di taglio dei costi.
Jaguar Land Rover ha chiuso l’ultimo anno fiscale – terminato il 31 marzo scorso – lamentando una perdita pari a 422 milioni di sterline e ha già annunciato anche drastiche riduzioni di personale.