C’erano una volta le citycar diesel. Fino a qualche anno fa quasi tutte le segmento A avevano la loro declinazione a gasolio, compresa la Smart Fortwo. Un’alimentazione che su questa tipologia di vetture oggi è praticamente scomparsa, e chi vuole un’auto diesel dalle dimensioni compatte deve salire di categoria. Sapendo bene che anche nel segmento B la domanda si sta orientando sempre più verso le alternative a benzina e ibride.
Pesano costi e incertezza
Sono due i fattori principali che hanno contribuito a determinare l’uscita di scena delle piccole a gasolio. Anzitutto bisogna guardare alle nuove classi ambientali Euro 6, che hanno introdotto criteri più stringenti per quanto riguarda le emissioni di Nox e polveri sottili, costringendo le Case a dotare i loro motori diesel di tecnologie sempre più sofisticate e costose (come l’iniezione di urea). E’ risultato antieconomico quindi applicare queste soluzioni alle vetture di segmento A, dove mantenere un prezzo contenuto è un fattore determinante per le scelte dei consumatori.
A pesare è stata anche l’incertezza circa la possibilità di utilizzare queste vetture nel loro habitat naturale, ovvero la città. Molte amministrazioni hanno iniziato a limitare sempre più l’accesso delle auto diesel ai grandi centri, e oggi a dare le maggiori garanzie di fruibilità, anche in caso di blocco del traffico, sono i veicoli ibridi, a benzina o quelli mossi da carburanti alternativi.
Scelta ridotta
Per questi motivi si è assistito ad una progressiva scomparsa delle vetture sotto i 4 metri mosse da motori diesel, con un’unica eccezione: la Fiat Panda 4x4 Cross può essere ancora ordinata con il 1.3 Multijet da 95 cavalli, che invece non è più disponibile sulla versione a trazione anteriore e sulla Fiat 500.
Per quanto riguarda le segmento B, sono diversi i modelli che adottano alimentazioni diesel, per quanto la scelta si sia ridotta rispetto al passato. All’interno del listino italiano ne abbiamo contati nove: la Citroen C3 1.5 Blue HDi 100, la Dacia Sandero 1.5 Blue dCi da 75 o 95 cavalli, la Ford Fiesta 1.5 Eco Blue da 86 cavalli, la Nissan Micra 1.5 dCi da 90 cavalli (acquistabile fino a esaurimento scorte), la Opel Corsa 1.5 D 100 cavalli, la Peugeot 208 1.5 Blue HDI da 100 cavalli, la Renault Clio 1.5 Blue dCi da 85 e 115 cavalli, la Seat Ibiza 1.6 TDI da 95 cavalli e la Volkswagen Polo dotata della stessa motorizzazione.
Diesel in crisi
La crisi del diesel è ormai una tendenza in atto in tutti i settori del mercato, non solo in quello delle citycar. Il 2019 è stato l’anno del sorpasso da parte dei propulsori a benzina, che sono arrivati a contare per il 44,3% delle immatricolazioni totali, mentre i diesel si sono fermati al 40%.
Solo l’anno prima i consumatori preferivano nettamente le motorizzazioni a gasolio, che pesavano per il 51,5% del totale, mentre i benzina erano scelti dal 35,3%. Nei primi sei mesi del 2020 la discesa dei diesel si è intensificata (affiancata da una contrazione generalizzata delle vendite, a causa del Covid-19): le auto a gasolio immatricolate fino a giugno sono state il 35,1% del totale, quelle a benzina il 42,9%.