Mitsubishi paga a caro prezzo il calo di vendite aggravato dalla pandemia di Covid-19 e prevede per l’esercizio che si chiuderà a marzo 2021 una perdita operativa di 140 miliardi di yen (1,13 miliardi di euro), la più alta negli ultimi 18 anni.
Tagliare i costi fissi in due anni
Mitsubishi ha così avviato un piano di riduzione di costi del 20% nei prossimi due anni, che prevede anche dei licenziamenti: “La massima priorità di tutti i dirigenti è condividere un senso di crisi con i dipendenti per contenere i costi", ha detto l'amministratore delegato Takeo Kato.
Ridurre la presenza in Europa
La sesta casa automobilistica del Giappone, appartenente all’Alleanza Renault-Nissan, è inoltre intenzionata a ridurre la sua presenza in Europa e Nordamerica per concentrarsi sui mercati in Asia, seguendo una strategia elaborata a livello di gruppo. Ci saranno un ridimensionamento della produzione, una progressiva chiusura di stabilimenti e l’eliminazione di alcuni modelli a causa del basso numero di vendite.
Tra questi il fuoristrada Pajero che verrà mandato in pensione, come già si vociferava da tempo dopo il lancio nel 2019 di una “Final Edition” del modello, insieme allo stabilimento giapponese dove viene prodotto a Sakahogi, tutto entro il prossimo anno.
Icona del fuoristrada
Lanciato nel 1982 e prodotto in quattro generazioni per oltre 3 milioni di esemplari, il Pajero deve il suo curioso nome al Leopardus Pajeros o gatto delle Pampas. Fin dal modello d’esordio è stato considerato come un punto di riferimento nel segmento delle vetture off-road e nella sua carriera ha vinto anche numerose competizioni sportive riservate alla categoria: tra cui per ben 12 volte il Rally Dakar.
La sua uscita di scena dovrebbe lasciare spazio nella gamma Mitsubishi a un crossover, meno “duro e puro” e in linea con le attuali tendenze del mercato, realizzato sempre in Giappone nella fabbrica di Okazaki dove verrà trasferita anche la produzione dell’Outlander e del quale già escono la Eclipse Cross e la Asx.
