Circa quarant'anni fa accadde un evento rimasto ancora oggi indelebile sulle pagine dei nostri libri di storia. Tra il 15 e il 19 novembre del 1980, il Capo della Chiesa Cattolica varcò per la prima volta i confini della Germania (Ovest, Repubblica Federale), accolto dall'allora cancelliere tedesco Helmut Schmidt.
A compiere il viaggio apostolico fu il Pontefice Giovanni Paolo II che fece visita ai fedeli di Monaco di Baviera, alla comunità ebraica di Magonza e celebrò una messa all'aeroporto di Butzweilerhof di Colonia. Ogni luogo venne raggiunto a bordo di una vettura speciale, comunemente riconosciuta come Papamobile.
La prima è giapponese
La prima Papamobile bianca e diversa dalla classica berlina scura fu utilizzata nel 1975 da Paolo VI che nei giorni del Giubileo percorse piazza San Pietro su una Toyota Land Cruiser. La prima volta di Papa Wojtyla fu invece a bordo di una Mercedes-Benz G 230 bianco ghiaccio con dettagli dorati, lunga 4,4 metri, larga 1,9 e alta 2,8, alimentata da un motore a benzina a quattro cilindri che erogava 102 cavalli. Cambio automatico, telaio confortevole e sospensioni morbide per garantire una guida fluida anche su terreni impegnativi.
Nella parte posteriore fu inserita una seduta, installata su un pannello a pavimento continuo sollevato di 40 centimetri e protetto da una cupola alta e trasparente in plexiglass (dopo l'attentato del 1981, fu poi convertita con vetri antiproiettile). Ciò consentiva al Papa di rimanere visibile a centinaia di migliaia di persone. Diverse luci poi erano state integrate nei lati, sul pavimento e sul tetto della sovrastruttura, per essere individuabile anche al buio. È possibile ancora oggi ammirare il veicolo originale al Mercedes-Benz Museum di Stoccarda.