Ultimo aggiornamento  05 giugno 2023 04:58

Autostrade, intesa per la transazione.

Marina Fanara ·

Ci sarà ancora da perfezionare alcuni passaggi tecnici, ma alla fine dopo 6 ore di duro confronto in Consiglio dei Ministri, stamattina all'alba si è arrivati a un accordo sulla questione Autostrade per l'Italia (Aspi). La soluzione sarebbe una società a capitale prevalentemente pubblico, con l'uscita graduale di Atlantia della famiglia Benetton e il contestuale ingresso di Cassa depositi e prestiti (Cdp).

In una prima fase (entro il prossimo 27 luglio) la partecipazione dei Benetton si ridurrà a circa il 10% mentre a Cdp andrà la maggioranza con il 51% dell'azionariato. Successivamente, in concomitanza con la quotazione in borsa di Aspi, la quota della famiglia si assottiglierà ulteriormente, con l'uscita dei Benetton dal consiglio d'amministrazione della società.

Tariffe e risarcimenti, cambiano le regole

I Benetton hanno dunque accolto le richieste del governo pena la revoca della concessione: un passo indietro formalizzato dopo i primi tentativi di declinare la proposta avanzata dal ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, che prevede, lo ricordiamo, una sostanziale revisione della concessione in tutti i suoi aspetti, dai risarcimenti alle tariffe autostradali. Sarà lo stesso ministro Gualtieri insieme a Paola De Micheli, ministro delle Infrastrutture e trasporti, a perfezionare l'operazione. Il premier Giuseppe Conte è stato chiaro:  se gli accordi sottoscritti la scorsa notte non verranno rispettati, sarà revoca.

I punti fermi sui quali non sarà accettato nessun passo indietro da parte dello Stato sono sostanzialmente il taglio delle tariffe autostradali, la modifica dell'articolo 35 del decreto Milleproroghe, ovvero l'abbattimento da 23 a 7 miliardi dell'indennizzo in caso di revoca, le modalità per sollevare lo Stato dalle richieste risarcitorie inerenti il ponte Morandi di Genova e il diritto di recesso, per il futuro, in caso di gravi inadempienze da parte del concessionario risarcendo solo gli investimenti non ammortizzati. Tassativo anche l'impegno a investire almeno 3,4 miliardi di euro per mettere in sicurezza tutta la rete autostradale

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