Per grazia ricevuta. Chi va piano, va sano e va lontano. Scegliete voi la frase che preferite per descrivere il golpe della Ferrari nei giri finali di una gara dominata da Bottas e dalla Mercedes.
Charles Leclerc dopo la terza safety car del giorno ha infilato Norris e Perez e approfittato della penalità di 5” (assurda) affibbiata a Hamilton, ed è salito sul podio, addirittura secondo. Un piazzamento che la Ferrari di oggi non merita, ma che il pilota merita comunque.
Un finale di gara entusiasmante con le Mercedes in fuga dall’inizio ma un po’ in crisi di temperatura negli ultimi giri. Bottas ha retto ai ripetuti attacchi di Hamilton e ha portato a casa la prima vittoria dell’anno in un giorno in cui al campione del mondo sono andate tutte storte, fin da prima del via.
Colpi di scena
Il primo colpo di scena è andato infatti in onda una quarantina di minuti prima della partenza, quando i commissari accolgono il reclamo Red Bull e retrocedono Hamilton dalla seconda alla quinta posizione sullo schieramento (nuovi filmati dimostrano come Lewis non abbia rispettato le bandiere gialle in qualifica, la domanda è: ma che tv guardando i commissari Fia?).
Il golpe non ha portato bene a Verstappen che all’undicesimo giro sente scappargli via l’anima della sua Red Bull: perde le marce, perde potenza, deve fermarsi ai box. Prova a ripartire, ma poi si arrende. Una vera beffa perché vista la gara di Albon (finita al 61° giro contro Hamilton alla curva quattro) chissà che cosa avrebbe potuto fare.
Hamilton è uscito dal duello ravvicinato con Albon con 5” di penalità. Non c’è immagine in cui di veda Lewis sterzare per cambiare direzione. Mi pareva il classico incidente di corsa, esattamente come quello tra Vettel e Sainz non sanzionato.
Leclerc miracolo
La Ferrari ha salvato l’onore e la faccia. Ma vedere Leclerc per tutta la gara non riuscire a passare Racing Point e McLaren, vedere il distacco accumulato fin dai primi giri dalla Mercedes, sentire il rumore del motore Ferrari che di solito è una musica, ha fatto male. Per fortuna c’è Leclerc. E almeno su questo va dato atto a Binotto di aver fatto la scelta giusta.
Alla fine Vettel ha chiuso al decimo posto, dietro ad un grande Giovinazzi che a modo suo ha saltato la giornata Alfa Romeo.
Tre safety car, l’ultima innescata da una figuraccia della Sauber Alfa Romeo che fissa male l’anteriore destra di Kimi Raikkonen. Kimi è bravissimo a non schiantarsi, ma la figura in mondovisione è lì da vedere e rivedere.